Il vaccino ha annullato l'effetto della variante Delta in Italia: evitate 12mila morti in 6 mesi Lo studio

Lo rivela uno studio in preprint, in via di pubblicazione, a cui hanno partecipato ricercatori dell'Istituto superiore di sanità, del ministero della Salute e dell'Istituto Bruno Kessler, firmato anche da Silvio Brusaferro, Giovanni Rezza e Stefano Merler

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di Simone Pierini

In Italia la campagna di vaccinazione, che ha superato il 76% della popolazione totale immunizzata con almeno due dosi, ha annullato l'effetto della variante Delta, altamente più contagiosa del ceppo originario che si è rapidamente diffusa in tutto il mondo. Lo rivela uno studio in preprint, in via di pubblicazione, a cui hanno partecipato ricercatori dell'Istituto superiore di sanità, del ministero della Salute e dell'Istituto Bruno Kessler, firmato anche da Silvio Brusaferro, Giovanni Rezza e Stefano Merler. «L’effetto negativo sui contagi dovuto alla diffusione della variante Delta, più trasmissibile delle precedenti, in Italia è stato praticamente annullato dalla campagna vaccinale», è la conclusione dello studio. 

Nella relazione è stato valutato «l'impatto del programma di vaccinazione in Italia dal suo avvio il 27 dicembre 2020 e le possibili prospettive di riapertura della società mantenendo allo stesso tempo il Covid-19 sotto controllo. A questo scopo», si legge nello studio apparso su Medrxiv«proponiamo un quadro di modellizzazione matematica in cui i livelli di attività sociale sono adeguati alle serie temporali del numero netto di riproduzione come stimato dai dati di sorveglianza. Abbiamo confrontato il livello stimato di contatti sociali, il numero di morti, e potenziale di trasmissione con quelli di uno scenario controfattuale in cui si ottiene la stessa traiettoria epidemica in assenza di vaccinazione».

Vaccini e variante Delta, lo studio nel dettaglio

«​Valutiamo quindi l'impatto potenziale di diversi scenari di copertura vaccinale e diversi livelli di attività sociale sul numero di riproduzione di SARS-CoV-2 - prosegue lo studio in preprint - Stimiamo che entro il 30 giugno 2021 il programma di vaccinazione COVID-19 abbia consentito la ripresa di circa la metà dei contatti sociali registrati in epoca pre-pandemia; in assenza di vaccinazione, solo un terzo circa avrebbe potuto essere ripreso per ottenere lo stesso numero di casi, con il costo aggiuntivo di circa 12.100 (95%CI: 6.600-21.000) morti in più (+27%; 95%CI: 15- 47%) tra il 27 dicembre 2020 e il 30 giugno 2021. Dimostriamo che l'effetto negativo della diffusione della variante Delta a luglio è stato interamente compensato dalla vaccinazione nello stesso mese di luglio e di agosto 2021. Infine, stimiamo che un ritorno completo alla vita pre-pandemia potrebbe essere raggiunto in sicurezza solo se >90%, compresi i bambini dai 5 anni in poi, sarà vaccinato utilizzando vaccini mRNA sviluppati nel 2020. In ogni caso, l'aumento della copertura vaccinale sarà consentire ulteriori margini di riapertura sociale anche in assenza di un vaccino pediatrico. Questi risultati possono supportare la definizione di obiettivi di vaccinazione per i paesi che hanno già raggiunto un'ampia copertura della popolazione.

 

Variante Delta ha soppresso immunità di gregge

«La diffusione globale della variante Delta, altamente trasmissibile, ha probabilmente soppresso le possibilità residue di eliminazione del virus Sars-Cov-2 attraverso la sola immunità di gregge». È uno degli elementi che emerge da uno studio in preprint, in via di pubblicazione, a cui hanno partecipato ricercatori dell'Istituto superiore di sanità, del ministero della Salute e dell'Istituto Bruno Kessler, firmato anche da Silvio Brusaferro, Giovanni Rezza e Stefano Merler.

Lo studio, secondo il quale con la vaccinazione anti-Covid si sono evitati 12.100 morti tra dicembre 2020 e giugno 2021, si basa su «un quadro di modellizzazione matematica» che tiene conto dei livelli di attività sociale e dei dati di sorveglianza. «Abbiamo confrontato il livello stimato di contatti sociali, il numero di morti e il potenziale di trasmissione - spiegano i ricercatori - con quelli di uno scenario in cui si ottiene la stessa traiettoria epidemica in assenza di vaccinazione. È stato valutato quindi l'impatto potenziale di diversi scenari di copertura vaccinale e diversi livelli di attività sociale sui dati di replicazione di Sars-Cov-2».

 

Vaccini, evitate oltre 12mila morti in Italia

La campagna di vaccinazioni contro-Covid 19 ha evitato in Italia 12.100 morti legate al virus. Ma ha anche consentito la ripresa di circa la metà dei contatti sociali rispetto a quelli che si registravano prima della pandemia. È quanto emerge dallo studio.

Gli studiosi stimano che «fino al 30 giugno 2021 il programma di vaccinazione Covid-19 ha consentito la ripresa di circa la metà dei contatti sociali registrati in epoca pre-pandemia. Senza la vaccinazione, si sarebbe potuto riprendere solo un terzo circa di questi contatti, contando lo stesso numero di casi rilevati. E sarebbe stato di 12.100 il conteggio dei morti in più tra il 27 dicembre 2020 e il 30 giugno 2021. I ricercatori hanno dimostrato, inoltre, che l'effetto negativo della diffusione della variante Delta a luglio è stato interamente compensato dalla vaccinazione nei mesi di luglio e agosto 2021.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Novembre 2021, 08:18
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