Obbligo vaccino, i sindacati di Polizia: non ci sottrarremo, pochi gli irriducibili

Lo zoccolo duro dei contrari al vaccino era sceso a 1 su 10 dopo il Pass: si prevede un'altra sforbiciata

I sindacati di Polizia: non ci sottrarremo, pochi gli irriducibili

di Alessia Marani

Sono in tutto 77 i poliziotti No vax sospesi dal lavoro in tutta Italia. Secondo le stime, su circa 95mila operatori di polizia uno su dieci ancora non è vaccinato. Fino all'introduzione del Green pass erano ancora di più (tra il 12 e il 14%) e i sindacati ora sono convinti che il numero degli irriducibili, con l'obbligatorietà imposta dal governo, si assottiglierà fino a ricomprendere quasi esclusivamente coloro che il vaccino non lo possono fare per ragioni di salute e specifiche. Motivo? «L'obbligo viene visto come una assunzione di responsabilità da parte dello Stato per il quale siamo al servizio - spiega Andrea Cecchini, di Italia Celere, sigla che annovera la maggior parte degli agenti in forza ai reparti mobili e quindi quelli schierati sempre in prima linea - in questo modo la responsabilità, per una volta, non viene lasciata ricadere sul singolo. Pertanto ben venga l'obbligo».

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Tradotto, significa che fino a oggi molti operatori delle forze dell'ordine hanno guardato con scetticismo alla somministrazione dell'antidoto al Covid per paura che, in caso di effetti collaterali, potessero perdere l'idoneità psico-fisica al lavoro necessaria per rimanere in servizio, senza nemmeno una indennità per tutelare la famiglia. Una considerazione che, tuttavia, non tiene conto nemmeno delle invalidanti conseguenze che potrebbe avere il contrarre la malattia in forma grave. Uno squarcio No vax, inoltre, era stato aperto dall'ex vicequestore Nunzia Schilirò (tra i sospesi e ora dirigente nazionale del Coordinamento sindacale Cosap) che salì sul palco di piazza San Giovanni, a ottobre scagliandosi contro il Green Pass. La legge, insomma, è legge. «Del resto - commenta Felice Romano, segretario nazionale del Siulp - non possiamo che affidarci a chi ha conoscenze mediche e tecniche per comprendere ciò che è meglio per tutelare la salute di chi è maggiormente esposto al contagio.

Si parla di 2 milioni di morti in Europa per la prossima ondata e, quindi, abbiamo il dovere di tutelare chi va in prima linea».

La legge e i dubbi

Categorico anche Cesario Bortone, della Confederazione sindacale autonoma di polizia (Consap): «Siamo al servizio del Paese e delle istituzioni democratiche, se c'è una norma che prevede l'obbligatorietà del vaccino noi la rispetteremo, senza sé e senza ma». Esprime «contrarietà» in linea di principio all'imposizione del Governo Antonio Nicolosi del sindacato dei carabinieri Unarma: «Perché solo ad alcune categorie e non a tutto il Paese? Tuttavia ottempereremo, la legge non solo va fatta rispettare, ma dobbiamo rispettarla». I positivi, nel frattempo, continuano a salire anche tra le forze dell'ordine. Nella sola Capitale sono rimasti contagiati nelle ultime settimane diversi operatori dei reparti di prima linea, di polizia e carabinieri. Le quarantene riducono il numero di personale da mandare in servizio, anche per l'ordine pubblico. Di qui la necessità di rafforzare ulteriormente lo scudo vaccinale.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Novembre 2021, 06:15
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