Vaccino, un algoritmo per stanare gli over 60 non immunizzati. Pass Ue sulle app Io e Immuni

Un algoritmo per stanare gli over 60 non vaccinati. Pass Ue sulle app Io e Immuni

di Mauro Evangelisti

«Operazione di precisione, chirurgica» dicono al Ministero della Salute dove l’obiettivo ora è raggiungere quella parte di over 60 che ancora non è stata vaccinata e neppure si sta prenotando. Intanto, il primo luglio sarà operativo il “pass Ue”, per chi è vaccinato, e sarà scaricabile grazie alle appa “Io” e a “Immuni”. Ma c’è da affrontare il problema degli anziani che mancano all’appello. Il vertice è previsto per domani e vedrà la partecipazione del ministro Roberto Speranza, del generale Francesco Figliuolo e dei rappresentanti dei medici di famiglia. Proprio questi ultimi saranno coinvolti nella ricerca degli anziani non ancora immunizzati contro il coronavirus.

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Non si tratta necessariamente di “no vax”, ma di persone che magari vivono in piccoli paesi isolati lontani dai grandi centri vaccinali, o di over 80 che hanno poca dimestichezza con piattaforme informatiche e call center e non sanno come prenotarsi, di pazienti poco informati, diffidenti, per i quali la spiegazione del medico può essere decisiva. Racconta il dottor Silvestro Scotti, segretario nazionale di Fimmg, la federazione nazionale dei medici di famiglia: «Insieme a Cittadinanzattiva, al consulente del ministro, il professor Walter Ricciardi, al professor Pier Luigi Lopalco e al professor Paolo Bonanni, abbiamo elaborato un algoritmo che permette di mettere in relazione le piattaforme regionali o nazionale e i nostri sistemi gestionali. Dividiamo i soggetti in sei categorie di rischio e incrociamo i dati. Un problema che oggi abbiamo è che un medico di base non sa se un suo paziente si è vaccinato o no. Un medico vaccinatore ha ricevuto, sia pure in quantità scarsa, le dosi, ma alla fine utilizza il tempo soprattutto a chiamare le persone che rispondono che si sono già vaccinate o si sono prenotate agli hub.

Così non ha senso. Fino ad oggi c’è stato uno scarso coinvolgimento dei medici di medicina generale».

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DIFFIDENZA
Quali sono le cause principali della mancata adesione di una parte degli over 60? «I grandi hub non sono un sistema equo e solidale, i percorsi di adesione sono tutti mediati da sistemi informatici, ma non tutti i cittadini hanno la possibilità di accedervi, anche in termini di informazione». Quanto tempo servirà per recuperare il numero più alto possibile di over 60? I dati aggiornati parlano di una buona adesione tra gli over 80, superiore al 90 per cento, discreta nella fascia di età tra i 70 e i 79 anni (attorno all’80 per cento), scarsa dai 60 ai 69 anni (64 per cento). Certo, tra i sessantenni una fetta si è comunque prenotata, ma è ancora troppo ampia la parte di chi non si sta presentando. Come mai? Secondo Scotti «bisogna riservare una quota più ampia delle dosi ai medici di base. Tra i pazienti che ancora non hanno prenotato una certa resistenza è determinata dalla paura che si è irrazionalmente innescata su effetti collaterali che in realtà si sono rivelati poco significativi; altri sono semplicemente poco informati: a me è capitata un’assistita che rifiutava di vaccinarsi con Moderna perché voleva aspettare Pfizer, quando in realtà sono due prodotti molto simili». L’operazione di di ricerca degli over 60 paradossalmente rischia di essere rallentata dall’effetto dei numeri di questi giorni, con un crollo dei nuovi casi positivi (ieri 2.490, il dato più basso da inizio ottobre 2020): sono risultati incoraggianti, ma può passare l’illusione che la pandemia sia finita.
 


Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Maggio 2021, 18:43
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