Vaccini, reazioni avverse in meno di un caso su mille: Pfizer il più utilizzato

Secondo il rapporto Aifa segnalano reazioni avverse al vaccino solo lo 0,098% su quasi 136 milioni di dosi

Vaccini, reazioni avverse in meno di un caso su mille

Da dicembre 2020 a marzo 2022 si è registrata circa una reazione avversa al vaccino anti-Covid ogni mille somministrazioni, di cui solo il 17% comprendevano effetti gravi mentre la maggiorparte erano riferite a dolore in sede di iniezione, febbre, stanchezza e dolori muscolari.

È il dato che emerge dall'undicesimo report di Aifa sui vaccini anti-Covid che specifica che «Nel periodo tra il 27 dicembre 2020 e il 26 marzo 2022 per i cinque vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso sono pervenute 134.361 segnalazioni su un totale di 135.849.988 di dosi somministrate» con un tasso di segnalazione pari allo pari allo 0,098%. 

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Nel dettaglio, l'82,1% delle segnalazioni si riferiva a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Le segnalazioni  gravi corrispondono al 17,8% del totale, con un tasso di 18 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate. 

Come riportato nei precedenti Rapporti, indipendentemente dal vaccino, dalla dose e dalla tipologia di evento, la reazione si è verificata nella maggior parte dei casi (72% circa) nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo e solo più raramente oltre le 48 ore. Dal report emerge infatti che i tassi di segnalazione di reazioni avverse sono più bassi per la seconda dose e ancora inferiori per la terza, mentre la popolazione che ha già fatto la quarta dose è ancora limitata per poter fare una stima.  

 

Nei bambini da 5 a 11 anni 21 casi ogni 100mila dosi

Nella fascia di età 5-11 anni sono state segnalate reazioni avverse in 21 casi ogni 100.000 dosi. Al 26 marzo sono infatti pervenute 439 segnalazioni (circa lo 0,3% delle segnalazioni totali), di reazioni avverse al vaccino Comirnaty (Pfizer), l'unico attualmente utilizzato in questa fascia di età. «Gli eventi avversi più frequentemente segnalati ono stati dolore in sede di iniezione, cefalea, febbre e stanchezza.

La quasi totalità di queste segnalazioni è attribuita alla prima dose».

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Pfizer è il vaccino più utilizzato: 65,2% dei casi 

Comirnaty (Pfizer) è il vaccino attualmente più utilizzato nella campagna vaccinale italiana
(65,2%), seguito da Spikevax (Moderna con il 24,7%), Vaxzevria (Astrazeneca con il 9,0%), COVID-19 Vaccino Janssen (1,1%) e Nuvaxovid (Novavax con lo 0,02%), in uso dal 28 febbraio 2022.  La distribuzione delle segnalazioni per tipologia di vaccino - si legge nel Rapporto - ricalca quella evidenziata nei precedenti Rapporti: Comirnaty 66,5%, Vaxzevria 17,7%, Spikevax 14,5%, COVID-19 vaccino Janssen 1,3%, Nuvaxovid 0,03%.


Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Aprile 2022, 15:11
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