Riaperture, Pregliasco: «Ora evitiamo il liberi tutti, solo il senso di responsabilità ci salverà da un'altra ondata»

Pregliasco: «Ora evitiamo il liberi tutti, solo la responsabilità ci salverà da un'altra ondata»

di Graziella Melina

Le riaperture dei prossimi giorni rappresentano «un rischio che avrà un prezzo da pagare e l'entità di questo prezzo dipenderà da come noi vorremo utilizzarle». Fabrizio Pregliasco, ricercatore di Igiene generale e applicata dell'Università degli Studi di Milano, non ci gira intorno: «È necessario ora più che mai poter contare sul senso di responsabilità di ciascuno, se non vogliamo ritrovarci di nuovo con un balzo dei contagi e dei morti».

Riaperture, «Noi single finalmente non più soli»: la vita (fuori) può ripartire

Riaperture in zona gialla: ristoranti, spostamenti, coprifuoco. Cosa si potrà fare dopo il 26 aprile


Si riapre ma gli effetti sull'epidemia sono imprevedibili?
«I dati oggi sono confortanti e derivano dal fatto che sono 5 settimane che si vede un continuo abbassamento del numero dei casi. Purtroppo, però, rispetto ai dati delle terapie intensive e dei morti non osserviamo una situazione che fa stare tranquilli. Le riaperture era necessario farle, tenuto conto delle aspettative e della sofferenza delle persone, in particolare delle categorie che hanno risentito maggiormente per le chiusure. Ricordiamo che è la prima volta al mondo che si prova un lockdown come metodo di mitigazione dell'effetto devastante di una pandemia, però ora bisogna tentare la strada della gradualità».


Il rischio della ripresa dei contagi c'è, insomma.
«Sì, e avrà un prezzo da pagare. Non dimentichiamo che di un rischio di un rimbalzo del contagio ha parlato anche Boris Johnson, nonostante l'Inghilterra si trovi in questo momento in una situazione buona. Il Giappone mette in guardia da una possibile quarta ondata. Quindi l'epidemia non è finita. Certo, se ci sarà una bella campagna vaccinale, con la disponibilità delle dosi necessarie e si arriverà a quel 70-80 per cento di copertura tanto sperato, anche se bisognerà fare i richiami il prossimo anno, col virus potremo però convivere.

Ma ora il momento della convivenza implica responsabilità da parte di tutti».


Cosa vuol dire?
«Sostanzialmente non bisogna fare come è avvenuto in Sardegna. Abbiamo visto che in tre settimane hanno perso la possibilità di stare in zona bianca. E questo aumento dei contagi è sicuramente legato a un comportamento di libera tutti. Non nascondo che fa paura soprattutto la prima applicazione delle regole per le aperture. Nei primi giorni gli esercenti magari tendono a mettersi in pari con gli affari persi e le persone cercano di riappropriarsi di momenti di libertà. Purtroppo è la fase più delicata e andrebbe gestita con molta attenzione».


In che modo?
«A livello individuale bisogna prestare la massima cautela per evitare situazioni che possano creare contagio. Ricordiamo che col passare del tempo ci si abitua anche al rischio e l'attenzione tende a scendere. Ma serve collaborazione anche da parte di chi gestisce le varie attività, dai ristoranti alle palestre. È necessario un senso di responsabilità di tutti perché le misure di precauzione vengano rispettate sempre».


Non bastano le regole?
«Sì, ma devono essere poche, chiare e lineari, perché se sono molto arzigogolate si trova la scusa per non attuarle. E poi servono controlli a monte e a random sull'applicazione di tutte le regole».


Pensa che ci sia confusione sul da farsi?
«Ci sono tanti distinguo e tante differenze. Va a finire che ognuno ritiene di poterle interpretare come ritiene. Bisogna fare un accordo applicativo tra il Cts insieme alle rappresentanze delle varie strutture in modo che ci sia un confronto sull'operatività. È fondamentale che le misure siano calate nella realtà».


Sarà una bella prova per tutti, insomma.
«Le riaperture sono il frutto di una scelta politica. In teoria un lockdown puro aveva sicuramente un'efficacia maggiore, ma dopo un anno bisogna provare ad aprire».


Ultimo aggiornamento: Domenica 18 Aprile 2021, 17:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA