Omicron, in Sudafrica stop a quarantena per gli asintomatici: «Non è più efficace»

Il Paese, visto l'alto numero di contagi, ha abbandonato la pista del tracciamento per dedicarsi ai vaccini

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di Marco Prestisimone

Addio quarantena per gli asintomatici: in Sudafrica, la zona dove è nata la variante Omicron, da qualche giorno anche i contatti stretti che non hanno sintomi, non sono costretti all'isolamento. Possono continuare la vita di tutti i giorni, purché indossino una mascherina a coprire bocca e naso e rispettino il distanziamento sociale. Un "indizio" sulla strada da seguire a cui probabilmente sta guardando anche l'Italia, che sta riflettendo sulla possibile riduzione dei giorni di quarantena, almeno per chi ha ricevuto il booster. In Sudafrica, insomma, via al tracciamento solo in caso di grandi focolai: lo ha detto il ministero della Salute spiegando che «i contatti dei positivi potevano continuare le loro attività normali monitorando febbre o altri sintomi e che non avevano bisogno di tampone se non comparivano sintomi». 

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Perché il Sudafrica ha stoppato la quarantena per gli asintomatici

Il 23 dicembre, giorno in cui è entrata in vigore l'ordinanza del ministero, il Sudafrica toccava quota 21mila contagi. Ieri ne sono stati registrati poco più di tremila. In parte perché il picco è alle spalle e in parte perché con le nuove misure i tamponi realizzati (e quindi gli eventuali positivi) sono necessariamente meno. Ma perché il Sudafrica ha adottato questa strategia? Secondo gli esperti perché la maggior parte della popolazione era già entrata in contatto con la variante Omicron, rendendo impossibile il tracciamento post test. Il governo quindi ha scelto la via della "convivenza" con il virus cercando di limitare di fatto i danni con il contenimento dell'ondata attraverso mascherine e distanziamento. 

 

Le nuove misure seguono le raccomandazioni di un comitato di esperti che ha chiesto di concentrarsi sulle vaccinazioni piuttosto che sul tracciamento dei contatti e sulla quarantena. «C'è un maggiore riconoscimento che, di fronte a una variante iper-contagiosa come questa, la quarantena e l'isolamento non sono più efficaci come misure di contenimento della salute pubblica per contenere il virus», ha detto il professor Francois Venter, ricercatore presso l'Università del Witwatersrand di Johannesburg ed ex membro del comitato scientifico.

L'immunità da precedenti infezioni 

I dati dei ricercatori hanno mostrato che in Sudafrica, essendo entrati quasi tutti in contatto con il virus, si è sviluppata una immunità da precedente infezione pari all'80%.

Questo, insieme al tasso di vaccinazione del 45% tra gli adulti del Paese, ha permesso di ridurre i ricoveri ospedalieri. E di prendere la decisione di cambiare strategia di contenimento del virus. 

La percentuale di casi di persone asintomatiche è molto alta e per questo le restrizioni di isolamento sono state "deviate" verso chi ha manifestato sintomi. In particolare, con la variante Omicron, i contagi sono aumentati vertiginosamente ma poco più del 5% ha portato a ricoveri in ospedale. «Le strategie di contenimento non sono più appropriate - ha scritto il ministero - la mitigazione è l'unica strategia praticabile».

Cosa è cambiato in Sudafrica

Secondo le nuove linee guida, chi risulta positivo al test ma è asintomatico non deve più essere messo in quarantena. Chi invece mostra sintomi lievi come febbre, tosse e perdita del gusto e dell'olfatto deve mettersi in isolamento per otto giorni. E non dovrà più mostrare un tampone negativo per tornare al lavoro. 

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Ramphelane Morewane, vicedirettore generale ad interim del dipartimento della Salute, ha affermato che «la maggior parte delle persone che camminano potrebbero essere asintomatiche e le persone che risultano positive ma non hanno sintomi dovrebbero indossare mascherine e prendere altre precauzioni per evitare di trasmettere il virus». 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Febbraio 2022, 13:33
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