Omicron, l'Oms e i dati dalla Gran Bretagna: «La fine della pandemia non è molto lontana». Poi la retromarcia: «Rischio nuove varianti»

Nabarro, emissario speciale per il dossier Covid: «C'è luce in fondo al tunnel»

L'Oms: «La fine della pandemia non è lontana» Poi la retromarcia: «Pericolo di nuove varianti»

La fine della pandemia è sempre più vicina. I dati più confortanti arrivano dalla Gran Bretagna, dove i contagi Omicron sono in calo: per questo potrebbe diventare il primo Paese ad entrare in una fase endemica di convivenza con il virus. «Guardando le cose dal punto di vista del Regno Unito, sembra che ci sia luce in fondo al tunnel dell'emergenza coronavirus - ha detto David Nabarro, emissario speciale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per il dossier Covid. A Londra già negli ultimi giorni si ipotizza che la Gran Bretagna possa uscire prima di tutti dalla pandemia per poi entrare in una fase di gestione dei contagi. Questo perché il picco di Omicron sembra alle spalle, un obiettivo che presto potrebbe essere raggiunto anche in Italia dove i nuovi positivi sono in calo (o in fase stazionaria, il cosiddetto plateau) da diversi giorni. Nabarro manifesta tuttavia cautela sull'ipotizzata revoca delle residue restrizioni da parte del governo di Boris Johnson a partire dal 26 gennaio ed evoca un percorso «ancora accidentato per arrivare alla fine» vera e propria della pandemia. Gli ultimi dati britannici «ci offrono basi per sperare» che il trend dei contagi possa essere ora in calo, sottolinea, ma sarebbe «prematuro promettere la fine delle restrizioni a una data prestabilita».

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La retromarcia Oms: «Pandemia non è finita»

«Questa pandemia non è affatto finita e, con l'incredibile crescita di Omicron a livello globale, è probabile che emergano nuove varianti». Lo ha detto il direttore generale dell' Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing sul Covid da Ginevra. «Omicron può essere in media meno grave, ma la narrativa che si tratti di una malattia lieve è fuorviante, danneggia la risposta generale» alla pandemia «e costa più vite», ha aggiunto.

 

«In alcuni paesi, i casi di Covid sembrano aver raggiunto il picco, il che fa sperare che il peggio di quest'ultima ondata sia finito, ma nessun paese è ancora fuori dai guai», ha avvertito il numero uno dell' Oms. Perché il virus «sta circolando troppo intensamente» e rischia di colpire le «molte persone ancora vulnerabili». Quanto all'impatto di Omicron, ha ricordato, «sta provocando ricoveri e decessi e anche i casi meno gravi stanno inondando le strutture sanitarie». «Per molti paesi le prossime settimane saranno critiche», soprattutto per quelli con «bassi tassi di vaccinazione», ha avvertito.

In Italia picco superato? Sileri: poi allentamento misure

Anche in Italia, con i dati in calo, si torna a parlare di allenamento delle restrizioni e di picco alle spalle: «Omicron corre di più ma è meno grave nella popolazione vaccinata. Verosimilmente abbiamo toccato il picco e assisteremo a breve a una decrescita dei casi e questo consentirà di rivedere le misure - ha detto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri - Dobbiamo prendere ciò che facciamo con le misure per ridurre il rischio dei contagi non come qualcosa di fisso e infinito, ma modulabile in base alla situazione che ci pone virus.

Per questo tutte regole che stiamo mettendo, in un tempo relativamente breve, potranno essere modificate di nuovo per allentare la presa».

Francia: ottimisti su fine pandemia

Il portavoce del governo francese si mostra ottimista sul calo della pandemia di coronavirus. Ci sono dei «motivi per essere ottimisti», dice Gabriel Attal, in diretta su CNews. «Vediamo che la variante Delta è davvero arretrata, che la circolazione tende a rallentare e che nelle regioni in cui l'ondata Omicron è iniziata prima, in particolare, nell'Ile-de-France (la regione di Parigi), c'è quello che sembra essere l'inizio di un calo dell'epidemia. Penso che oggi ci siano motivi per essere ottimisti», ha proseguito, basandosi «sulle dichiarazioni di un certo numero di esperti».

 

«Vediamo che nei nostri servizi di rianimazione la situazione si è stabilizzata, la tensione non aumenta più, adesso bisogna ovviamente restare vigili e proseguire i nostri sforzi», ha concluso, dicendosi «sempre prudente su queste questioni». Oggi, anche il giornale Libération, apre con un titolo molto positivo e rassicurante per il futuro: «Covid: speranza all'orizzonte. Malgrado ospedali ancora sotto tensione, il tasso di incidenza tende ancora a calare in numerose regioni e il numero di pazienti in terapia intensiva sembra stabilizzarsi. Un miglioramento dovuto alla minore pericolosità di Omicron e alla vaccinazione».


Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Gennaio 2022, 20:50
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