Prima regola. Se a Natale andate a pranzo o a cena da familiari con cui non convivete, fate il tampone rapido, specialmente se incontrerete persone anziane o fragili: se risulterete positivi, eviterete di trasmettere il virus a chi è a rischio. Seconda regola. Se il responso del test, al contrario, vi dice che siete negativi, c’è solo una cosa da fare: dimenticarlo. Perché? La possibilità che siate infetti, nonostante il tampone rapido negativo, permane e potreste trasmettere il virus al parente anziano o fragile. Continuate a usare la mascherina e a mantenere le distanze. In quello che tutti speriamo sia l’unico Natale con lo spettro del coronavirus, bisogna mantenere nervi saldi e razionalità per proteggere noi stessi e i nostri familiari.
QUALE TEST FARE?
Ormai è accertato che più del sierologico, è utile il tampone antigenico rapido: grazie un prelievo nel naso avrete un responso anche in 20 minuti (ma i laboratori privati richiedono più tempo, comunque si tratta di un responso molto più celere del molecolare che è giusto lasciare a chi ha sintomi).
DOVE POSSO FARLO?
Lo scenario cambia da Regione a Regione. Nel Lazio, ad esempio, si può ottenere in 209 farmacie (ma si accettano prenotazioni solo entro la settimana, dunque se l’incontro con i parenti è previsto per Natale ora è troppo presto) e in numerosi laboratori privati. La corsa alla prenotazione per il tampone rapido, a Roma, è già cominciata, mentre il presidente di Federfarma, Andrea Cicconetti, spiega che in 10 giorni sono già stati eseguiti 15mila test: «Solo sabato sono stati 3.500». Nel Lazio il prezzo, regolamentato dalla Regione, è 22 euro, in Puglia 25, mentre in Lombardia è molto più alto, anche più di 50, perché decide il mercato.
QUANDO VA FATTO?
Spiega il professor Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla Sanità in Puglia: «Chiarito che si tratta di un filtro in più, che va comunque combinato con la valutazione che ognuno di noi può fare sui comportamenti che ha avuto e i rischi a cui si è esposto, il tampone antigenico qualora negativo non può dare la certezza della non positività.
È ANCHE PER I BAMBINI?
Cosa succede se il quarantenne che va a trovare la madre in un’altra regione porta con sé il figlio di dieci anni? Giusto sottoporre anche lui al test? Sì. Teniamo sempre conto che il tampone rapido non è molto invasivo, al di là del fastidio del bastoncino dentro la narice. «Secondo me - dice il professor Pregliasco - è utile come forma di prevenzione che anche un bambino esegua il test. Certo, se parliamo di una famiglia c’è anche un problema di costi». Il sistema dei test - molecolari, rapidi o sierologico - è stato molto potenziato rispetto a qualche mese fa, ma c’è comunque la possibilità che l’assalto per le feste di Natale possa mandarlo in crisi. Comunque si tratterà di un canale diverso da quello dei sintomatici e dei contatti stretti, che devono avere la precedenza. Inoltre, se un nucleo familiare di quattro persone vuole usare questa precauzione prima di andare a trovare una persona fragile, c’è una spesa da sostenere: nel Lazio, con il prezzo calmierato, in quattro si spendono 90 euro, ma in altre regioni si rischia di pagare anche oltre 200 euro.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Novembre 2020, 20:04
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