Influenza, i ricercatori: «Non sarà aggressiva per gli adulti. Più vulnerabili i bambini»

Influenza, i ricercatori: «Non sarà aggressiva per gli adulti. Più vulnerabili i bambini»

di Carla Massi
L'isolamento del virus nel bambino di 9 mesi a Parma vuol dire che l'epidemia influenzale è ufficialmente iniziata nel nostro Paese. Si tratta del tipo A-H3N2. Un agente virale non nuovo rispetto al quale una gran parte della popolazione ha già sviluppato gli anticorpi. I ricercatori parlano di un virus “blando".
«Non ci attendiamo grandi numeri tra gli adulti - spiega Adriana Calderaro, direttrice della Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia dell' università di Parma a capo dell'équipe che ha effettuato l'isolamento - . Questo lascia ben sperare sul fatto che si possano venire a determinare meno sovrapposizioni con la sintomatologia da Covid».

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 A-H3N2 ha già circolato nel nostro Paese negli ultimi 4 anni.
Al momento, aggiunge,
«la situazione non è di allarme»prevedendo meno casi al momento, si possa venire a determinare anche una minore sovrapposizione tra casi di influenza stagionale e casi con sintomatologia analoga ma da Covid-19. Al momento, afferma, «la situazione non è di allarme».
La conferma arriva anche dall'altro emisfero, Australia, Nuova Zelanda, dove l'epidemia è già arrivata da tempo. I suoi effetti non sono stati preoccupanti anche perché il distanziamento sociale, le mascherine e l'igienizzazione delle mani hanno sicuramento fatto da barriera.

Situazione più complicata per i bambini. Molti di loro non sono sicuramente entrati in contatto con il virus e quindi potrebbero essere più vulnerabili. Da qui la raccomandazione del ministero della Salute anche i più piccoli dai 6 mesi ai 6 anni. Il ceppo, ricorda la virologa Calderaro, è «comunque ricompreso nella formulazione del vaccino antinfluenzale di quest'anno». 

Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Settembre 2020, 18:13
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