Galli: «La quarantena per i vaccinati è giusta. Terza dose? Mi devono convincere»

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La quarantena per i vaccinati in questo per Massimo Galli è opportuna. Il vaccino contro il Covid è «benedetto e utilissimo ma purtroppo incapace di garantirci al 100%, ma neanche al 70%, la possibilità di non infettarci con la variante delta il discorso delle limitazioni e delle quarantene è in questo momento legittimo». Lo ha spiegato, durante la trasmissione 'Morning News', su Canale 5, Massimo Galli, direttore della struttura di Malattie infettive all'Ospedale Sacco di Milano. D'altronde, ha precisato Galli, «le infezioni salgono e sono infezioni di giovani, paucisintomatiche o asintomatiche, e questo ci dice che molte sfuggono alla diagnosi. Non è finita purtroppo». Tecnicamente, ha concluso, «parlare di quarta ondata può starci, ma non avrà le caratteristiche delle precedenti, che hanno messo in ginocchio il sistema sanitario in tutto il mondo. Abbiamo un tale tasso di vaccinati tale da consentire una buona risposta a molte persone vaccinate così da ridurre la gravità dell'infezione che queste potrebbero contrarre».

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Galli: «Terza dose? Prima vediamo i dati»

«Sulla terza dose sono un pò sconcertato. A parlare molto di terza dose è soprattutto la casa farmaceutica che produce il vaccino, ma lo fa sulla base di un numero di dati limitato. Sicuramente provoca un'impennata di anticorpi ma quello che dobbiamo chiederci è: serve? O meglio serve andare a farla a chi ha ancora una risposta immune più che accettabile? Il punto è che non si vuol andare a vedere se la gente ha risposto o meno al vaccino e questo secondo me è un importante errore».

Lo ha spiegato a 'Morning News', su Canale 5, Massimo Galli, direttore della struttura di Malattie infettive all'Ospedale Sacco di Milano.

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«Io - ha sottolineato il professor Galli - sono stato vaccinato il primo giorno utile e quindi la mia vaccinazione scade come uno yogurt, secondo una concezione che per me è di burocrazia sanitaria e non basata su base scientifica. Prima che mi convincano dell'opportunità di rivaccinarmi, con la terza dose con il vaccino impostato su un virus che girava a Wuhan a marzo 2020, bisogna che mi convincano che non ho più una risposta immune». Altrimenti, ha proseguito, «vogliamo far fare a a tutti i sanitari d'Italia da elemento di sperimentazione per la terza dose con un'impostazione burocratica? Se sono queste le intenzioni personalmente sono contrario». «Per il momento -ha proseguito - la terza dose è una sparata e ha contenuti di ordini soprattutto politico. Serve a tranquillizzare la pubblica opinione dicendo: male che va, faremo una terza dose. Ma sarebbe più utile occuparci di capire lo stato infettivo delle persone immunodepresse e capire se gli operatori sanitari che sono stati vaccinati per primi hanno ancora una risposta immune. Altrimenti - ha concluso - continuiamo a fare cose inutili con imposizione, come ad esempio vaccinare i guariti».

 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Luglio 2021, 14:54
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