I casi di epatite acuta pediatrica di origine sconosciuta potrebbero derivare da un nuovo virus che potrebbe aver modificato la malattia del fegato del bambino. Ad avanzare l'ipotesi è Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).
L'esperto afferma che «Al momento non possiamo neanche escludere di essere di fronte a un nuovo virus che può aver modificato l'epatite acuta del bambino», ma invita comunque alla prudenza ricordando «che siamo di fronte a poche segnalazioni nel mondo, quindi serve attenzione e serve comunicare eventuali altri casi sospetti senza creare un panico immotivato nella popolazione. Aspettiamo i risultati della scienza, le indagini possono essere laboriose e complicate».
Epatiti acute, quale è la causa?
Andreoni specifica che non si tratta di un fenomeno nuovo «Di epatiti criptiche a eziologia sconosciuta ce ne sono abitualmente e gli specialisti si muovono su più fronti: l'origine virale, quella tossica alimentare o anche l'origine autoimmune». Tuttavia le prime due ipotesi appaiono poco probabili: «Nei casi di epatite virale di origine sconosciuta registrati fino ad oggi nel mondo, possiamo esclude lo scenario di origine alimentare perché non abbiamo un cluster familiare o ristretto ad una città, ma diversi casi sparsi in giro per il mondo. Anche sull'ipotesi che possa esserci una origine immunologica o autoimmune, la numerosità dei casi eccede quella attesa. Rimane l'origine infettiva ma va dimostrata, soprattutto quella che punta sull'adenovirus, visto che non in tutti i casi oggi confermati c'è la presenza dell'adenovirus.
L'esperto sottolinea che la meningite in realtà causa un numero maggiore di vittime a livello mondiale «ma visto che la conosciamo ci preoccupiamo di meno. Questo però ci fa capire che occorre, prima di tutto, capire quale agente infettivo è responsabile dei casi».
Cosa fare se un bambino mostra sintomi
Se ci sono alcuni sintomi come vomito, febbre, dolori addominali o occhi giallini, Massimo Andreoni raccomanda di chiamare il pediatra. «Sarà il medico a capire se siamo di fronte a un quadro gastrointestinale o a qualcosa di diverso e ad attivare i controlli necessari».
Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Aprile 2022, 16:44
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