Covid, cosa accadrà se (e quando) diventerà endemico? La nostra vita tra mascherine, vaccini e pass

Il Covid diventerà un virus endemico? E quando? La vita futura tra Ffp2, vaccini e pass

di Giampiero Valenza

Una malattia è endemica quando è costantemente presente in un certo territorio e quando ha un numero di contagi molto uniformi. Ma la Covid-19 potrà mai diventarlo? Ad oggi tutti facciamo il tifo per una minor cattiveria delle varianti del virus Sars Cov-2, e proprio questo fattore (così come evidenziato in Omicron) potrebbe permettere di seguire un cammino che può far declassare la malattia da pandemica a epidemica e poi ad endemica.

Molti esperti, più volte, hanno indicato come questa potrà essere la strada della Covid-19. Ma di certo non sarebbe la prima malattia a farlo. L’influenza, una malattia respiratoria che viene causata da virus influenzali che mutano di frequente, ci ricorda ogni anno come in casa arrivi una epidemia. Secondo un lavoro di Jeffery K. Taubenberger e David M. Morens su Public Health Reports, di questa malattia ci sono ‘picchi’ da secoli. Da circa 500 anni si segnalano pandemie influenzali e ce ne sono state almeno 14 dal 1509 al 2009.

Facendo un’analisi sulla proiezione delle future pandemie (era il 2010 quando pubblicarono questo loro lavoro), dissero: «Dubitiamo che qualcuno sarà in grado di prevedere con precisione qualsiasi futura pandemia, incluso quando o dove si verificherà, quale sottotipo sarà e quale impatto su morbilità/mortalità avrà». Parole, le loro, che giungevano a conclusione di un’analisi molto dettagliata sui casi che avevano sconvolto, fino ad allora, il mondo (la Spagnola, l'asiatica, quella di Hong Kong, la febbre suina). E avevano, allora, individuato alcune soluzioni per cercare di arrestare la trasmissione iniziale da uomo a uomo: da una parte interventi non farmaceutici e dall'altra una rapida somministrazione di agenti antivirali e vaccini.

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Ma ci sono molte altre malattie endemiche che ci fanno capire come i fattori di prevenzione siano fondamentali. La malaria è una di queste. Viene trasmessa attraverso un protozoo che usa un vettore, la zanzara. La sua puntura può, quindi, essere contagiosa. E sa benissimo chi viaggia in zone dove questa patologia è endemica, che c’è un sistema che funziona più di tutti: la prevenzione con le zanzariere. Si tratta di una misura concreta: è, per fare un paragone, l’equivalente della mascherina contro il Covid. Ogni malattia, quindi, i suoi dispositivi di protezione da usare e non tutti sono uguali.

Ma che le zanzariere (e, quindi, i dispositivi di protezione) funzionino davvero, lo dimostrano anche i dati della lotta alla malaria. Secondo l’Unicef, dormire sotto una zanzariera con insetticida può abbattere del 20% la mortalità infantile per questa patologia. Quindi c’è da aspettarsi che, una volta che Sars Cov-2 sarà endemica, si possano mantenere le mascherine, seppur in alcune sole situazioni della vita di tutti i giorni. Ma tutto dipenderà da tanti fattori: scenari che ora appaiono lontani ma che quando la malattia sarà endemica dovranno essere considerati.

Ci sono zone del mondo in cui è endemica l’Epatite B.

Nell’intero pianeta ci sono 257 milioni di persone portatori cronici di quest’infezione. Secondo stime, solo il 10% sa di esserlo. Cambia la modalità di trasmissione rispetto alla Covid-19, perché può passare da madre a figlio durante la nascita, con il contatto con il sangue, con i rapporti sessuali, con la condivisione di aghi e siringhe.

In questo caso è il vaccino la misura preventiva più efficace contro l’Epatite B. Si tratta di un’arma che per ora questa malattia endemica condivide con Covid-19. E, quindi, si potrebbe immaginare come per il futuro, nella gestione dell’endemia, come il vaccino possa essere uno strumento centrale.

E che ne sarà del Green pass? Un'altra malattia, la febbre gialla, ha un certificato vaccinale. In sostanza, se si vuole viaggiare in alcune aree del mondo, bisogna dimostrare di essersi vaccinati. Ad oggi viene chiesto in zone dove la malattia è endemica: Angola, Benin, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Costa d’Avorio, Gabon, Ghana, Guinea Bissau, Guyana Francese, Liberia, Mali, Niger, Repubblica Centroafricana, Ruanda, Sao Tomé e Principe, Sierra Leone, Togo. Quindi, l'ipotesi di un documento per spostarsi potrebbe non essere abbandonata. Proprio come la febbre gialla, le autorità potrebbero chiedere la presentazione del certificato Covid. Più o meno rafforzato, è presto per dirlo.

Le tre misure dei dispositivi di protezione individuale, dei vaccini e del certificato vaccinale, non sono quindi una novità nella gestione delle malattie infettive. A queste, poi, si aggiungono le regole di igiene personale (per il Covid, il distanziamento e il lavarsi di frequente le mani, per esempio). Con quanta intensità saranno attuate nella vita di tutti i giorni, in uno scenario endemico di Covid-19, è davvero presto per dirlo. Molte sono le varianti che le potranno definire. A cominciare da quelle di Sars Cov-2.


Ultimo aggiornamento: Domenica 23 Gennaio 2022, 09:11
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