Il rientro della scuola non ha fortunatamente avuto effetti sulla curva del contagio. Ma secondo il virologo Fabrizio Pregliasco non bisogna abbassare la guardia. Ora l'attenzione è sul rientro a lavoro in presenza. «Per ora l'effetto scuola l'abbiamo scampato - ha dichiarato il docente dell'Università Statale di Milano all'Adnkronos Salute - è chiaro che ogni giorno che passa c'è un accumulo quindi non è finita ma non c'è stato un boom. I protocolli e le attenzioni conseguenti hanno funzionato anche se qualche Dad c'è». Ora però è il rientro al lavoro che «fa più paura della scuola».
Pregliasco e il rientro a lavoro: è un problema numerico
Il virologo ne fa una questione numerica: più aumentano le persone in movimento più salgono le probabilità di infezione. Nella scuola «8 milioni sono i giovani più 2 milioni di docenti, sono 10 milioni di persone» mentre, solo i lavoratori del privato saranno 15 milioni. E poi - aggiunge l'esperto - «c'è una dinamica più complessa che è quella anche del pendolarismo che è poi l'elemento cruciale ai fini del contagio». Bisognerà attendere quindi novembre per vedere se il temuto colpo di coda del Covid arriverà. «Magari un colpettino - conclude Pregliasco - e tutto questo potrà essere gestito, ma è probabile che arriverà».
Il decreto sulle riaperture: ora cittadini responsabili
«Le indicazioni del Cts», il Comitato tecnico scientifico per l'emergenza Covid «erano state un pò più prudenti, la scelta dei politici è stata osare un pò di più, ma non troppo, dando un messaggio positivo vista la situazione epidemiologica.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Ottobre 2021, 16:43
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