Covid, Il virologo Mertens: «Pandemia è finita, immunità più forte delle varianti»

«Il virus ha già trovato una sua condizione quasi ottimale in termini di infettività»

Covid, il virologo tedesco Mertens: «La pandemia è finita. L'immunità è più forte delle varianti»

L’Ue tira dritto per limitare l’onda della nuova tempesta Covid in Cina: chi vorrà viaggiare dal Paese verso l’Unione avrà l’obbligo di un tampone negativo fatto prima della partenza, da ripetersi poi all’arrivo. Il meccanismo integrato europeo di risposta alle crisi (Ipcr) ha annunciato che gli Stati membri dell’Ue sono «fortemente incoraggiati» a introdurre il requisito di un test negativo fatto 48 ore prima della partenza. La Cina, insomma, è sorvegliata speciale: le statistiche ufficiali di Pechino, ha affermato l’Oms, non sono al passo con la ripresa dell’epidemia nel Paese. «Riteniamo che le cifre attualmente pubblicate dalla Cina sottostimino il reale impatto della malattia in termini di ricoveri ospedalieri, in terapia intensiva e soprattutto in termini di decessi», ha affermato il responsabile dell’Oms per la gestione delle emergenze sanitarie Michael Ryan.

Influenza e Covid, farmaci introvabili: la soluzione dei generici. «Ma i medici frenano»

La Cina ha svolto la campagna di profilassi con i sieri di produzione nazionale Sinovac e Sinopharm. Secondo una valutazione Oms la copertura vaccinale nel Paese è insufficiente, con solo il 40% delle persone oltre gli 80 anni protetta dalle tre dosi necessarie, rispetto all’83% di popolazione Ue completamente vaccinata. Il timore principale dell’Unione europea è che l’impennata di contagi in Cina possa essere di incubazione per l’insorgenza di nuove varianti. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha comunque affermato di non prevedere che l’ondata di casi Covid in Cina influirà sulla situazione epidemiologica nell’Unione e che le varianti che circolano in Cina si sono già diffuse nel Vecchio continente.

«Gryphon non fa paura»

Una rassicurazione condivisa dal virologo tedesco Thomas Mertens, è il presidente di Stiko, la commissione sui vaccini istituita presso il Robert Koch Institut. In un’intervista al Corriere della Sera spiega perché i pericoli sulle nuove varianti dalla Cina sono a suo avviso limitati e che la pandemia, almeno in Germania, è tecnicamente finita. Mertens ridimensiona l’allarme per la variante Gryphon: «Il virus ha già trovato una sua condizione quasi ottimale in termini di infettività.

Per spiegarla in termini molto semplici, potrebbe ritenersi soddisfatto del suo stato attuale che gli permette di infettare facilmente e convivere con l’uomo. Oltretutto le possibilità che ha di cambiare ulteriormente non sono illimitate». Quindi il virologo afferma che il concetto di pandemia «si riferisce a una situazione in cui un agente infettivo nuovo per l’uomo e precedentemente sconosciuto al sistema immunitario umano si diffonde indefinitamente in tutto il mondo. Endemia significa che un agente patogeno noto si mantiene presente nella popolazione e crea infezioni. Ma nei suoi confronti esiste una certa immunità di base costruita grazie alla vaccinazione e all’infezione contratta naturalmente».

 

Vaccinazioni standard

Secondo Mertens attualmente abbiamo superato la fase pandemica per entrare in quella endemica. «Lo stato pandemico si lega a un agente patogeno molto specifico, il Sars-CoV-2, e lo ha proclamato l’Oms. Ma questa condizione pandemica non può essere prolungata a causa degli altri virus respiratori che circolano attualmente. Prendo come esempio la Germania. A mio parere nel mio Paese non esiste più lo stato pandemico poiché la stragrande maggioranza delle persone è guarita o ha ricevuto il vaccino. E l’epidemia si sta sviluppando con un andamento endemico». Infine i vaccini. «In una situazione endemica le raccomandazioni sul vaccino per il Covid-19 dovrebbero essere integrate con quelle normalmente utilizzate contro le altre malattie infettive - consiglia Mertens - È necessario chiarire chi dovrebbe essere immunizzato col vaccino in futuro, quando e a quale distanza dall’ultima dose ricevuta. Stiko sta attualmente lavorando per proporre su base scientifica uno schema di vaccinazione anti Covid standard, quindi non più emergenziale, per gli anni futuri». Secondo il virologo «può darsi che a un gruppo di persone da definire arriveremo a raccomandare richiami periodici».


Ultimo aggiornamento: Sabato 7 Gennaio 2023, 13:22
© RIPRODUZIONE RISERVATA