Covid, «pressione alta su ospedali e tanti morti». Gimbe: calo contagi lento effetto misure inferiori a lockdown

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Covid, «la pressione resta alta sugli ospedali e ancora tanti morti»: la Fondazione Gimbe segnala che il calo dei contagi dovuti all'epidemia di Covid-19 rallenta, ma in modo lento perché effetto delle misure in atto inferiori al lockdown. Il bollettino settimanale della Fondazione Gimbe conferma nella settimana 18-24 novembre, rispetto alla precedente, una riduzione dei nuovi casi (216.950 contro 242.609), a fronte di una riduzione dei casi testati (778.765 contro 854.626) e di una lievissima diminuzione del rapporto positivi/casi testati (27,9% contro 28,4%). Crescono dell'8,8% i casi attualmente positivi e, sul fronte degli ospedali, rallenta l'incremento dei ricoveri con sintomi (34.577 contro 33.074) e in terapia intensiva (3.816 contro 3.612), mentre sono ancora in aumento i decessi (4.842 contro 4.134).

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Misure di contenimento

«Gli effetti delle misure di contenimento - spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione - iniziano a manifestarsi anche sulle curve di ricoveri e terapie intensive, che tendono ad assumere più l'aspetto di un plateau che di un picco simile a quello registrato nella prima ondata.

Per allentare la pressione negli ospedali ci vorrà quindi molto più tempo rispetto alla scorsa primavera, perché l'entità delle attuali misure di contenimento è nettamente inferiore al lockdown totale». Peraltro, segnala sempre Cartabellotta, se la soglia di occupazione per pazienti Covid del 40% definita dal Ministero della Salute nei reparti di area medica è stata superata in 15 Regioni e quella del 30% nelle terapie intensive in 16 nelle Regioni con tassi di occupazione molto più elevati, «i pazienti Covid stanno »cannibalizzando« progressivamente i posti letto di altri reparti, limitando la possibilità di curare pazienti con altre patologie e determinando il rinvio di prestazioni non urgenti, interventi chirurgici inclusi».

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Nulla è ancora deciso, nero su bianco. Tanto più che il vertice tra Giuseppe Conte e i capidelegazione della maggioranza previsto per ieri sera è slittato a oggi. Ma il tempo stringe: va scritto il nuovo Dpcm del 4 dicembre e fino ad allora sarà un rosario di riunioni.



Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Novembre 2020, 10:55
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