Omicron flagella i No Vax: 30 volte più ricoveri in intensiva rispetto a chi ha fatto il booster

Secondo l'Iss il tasso di ricovero in terapia intensiva è pari a 26,7 casi ogni 100mila per i non vaccinati e 0,9 ogni 100mila per i vaccinati con booster

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di Valentina Panetta

La variante Omicron continua a diffondersi in Italia nel pieno della quarta ondata Covid arrivando a costituire ormai l'80.75% dei casi di positività, come sostenuto dal presidente Iss Silvio Brusaferro. Ben 1 in italiano su 10 è a casa in isolamento, mentre il picco dei casi porta con sè fisiologicamente anche un aumento della pressione negli ospedali. Ma qual è in tutto ciò il ruolo dei vaccini? Quale la loro efficacia nel contrasto alla pandemia?

La pandemia dei No vax, cambia il tasso di ricovero in terapia intensiva

Si attesta intorno all'86,7% la fetta della popolazione italiana over 12 ad aver completato il ciclo vaccinale. Un traguardo raggiunto anche grazie al booster del Super Green pass che vedrà in un prossimo futuro anche il contributo dell'obbligo vaccinale per gli over 50. Ma come si spiega l'aumento dei contagi e delle ospedalizzazioni anche a fronte di una così alta copertura vaccinale? Per capirlo occorre guardare alle cifre con la lente d'ingrandiemento della terapia intensiva.

Sì perchè se Omicron si è dimostrata capace di infettare anche quanti hanno ricevuto la dose booster, sembra comunque ostacolata nella sua ferocia dall'arma del vaccino, delineando uno scenario che potremmo definire "pandemia dei non vaccinati". 

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Secondo l'Iss il tasso di ricovero in terapia intensiva è pari a 26,7 casi ogni 100mila per i non vaccinati e 0,9 ogni 100mila per i vaccinati con booster. Dunque il numero di non vaccinati in terapia intensiva è di 30 volte (29,6), maggiore del numero dei vaccinati con terza dose. L'Istituto sottolinea inoltre nel suo report come «Nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster, l'efficacia nel prevenire la diagnosi» di Covid-19 «e i casi di malattia severa è pari rispettivamente al 68,8% e al 98%». Una pandemia dei No vax che pesa molto suelle tasche degli italiani, come affermato qualche giorno fa dal professor Abrignani, immunologo e membro del Cts, «un posto in terapia intensiva costa 1.700 euro al giorno, quindi questi mille no vax ricoverati oggi in Italia, di cui 950 non dovrebbero stare lì se si vaccinassero, costano all'incirca 50 milioni di euro al mese alla sanità pubblica».

 

«L'efficacia del vaccino (riduzione del rischio rispetto ai non vaccinati) nel prevenire la diagnosi di infezione Sars-CoV-2 - dettaglia l'Iss - è pari a 71% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 57% tra i 91 e 120 giorni, e 34% oltre 120 giorni. Rimane elevata l'efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa: 95% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 93% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni e 89% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni».

Covid, il caso degli operatori sanitari 

A validare l'efficacia del vaccino nel contenimento della pandemia è il caso degli operatori sanitari. Secondo i dati Iss negli ultimi giorni è in aumento la percentuale di casi Covid registrati tra gli operatori rispetto al resto della popolazione, un aumento dovuto alla diminuzione dell'efficacia dei vaccini.  A seguito dell'inizio della somministrazione delle dosi booster, «si era osservata una diminuzione della percentuale dei casi tra operatori sanitari, ma nelle ultime 2 settimane - afferma l' Iss - si è registrato un aumento del numero di casi segnalati: 12.009 rispetto ai 10.393 della settimana precedente.

La percentuale di casi sul totale risulta in lieve diminuzione da 2,0% della settimana precedente a 1,8%».

76% dei ricoveri pediatrici tra non vaccinati

«Nell'ultima settimana si osserva un aumento dell'incidenza» di Covid-19 «in tutte le fasce d'età» da 0 a 19 anni «rispetto alla settimana precedente: in particolare, l'incidenza nella popolazione di età 12-19 anni risulta pari a 2.489 casi per 100mila vs 1.840 casi per 100mila nella settimana precedente. Nella classe di età 5-11 anni si evidenzia, a partire dalla seconda settimana di ottobre, una maggiore crescita dell'incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare. Nelle ultime 2 settimane si è osservato un forte aumento dell'incidenza in particolare per la classe di età 16-19 anni e un forte aumento del tasso di ospedalizzazione nella fascia minore di 5 anni (più di 10 ricoveri per milione di abitanti), e un aumento più contenuto nella fascia 16-19 anni». Così l'Iss nel suo punto su contagi e ricoveri nella popolazione pediatrica.

Ma anche nel caso dei minori, grande rilevanza hano i dati della vaccinazione perchè secondo l'Associazione degli ospedali pediatrici italiani il 76% dei bambini ricoverati tra i 5 e i 18 anni non è vaccinato e il 69% dei ricoveri in area intensiva dei piccoli fino a 4 anni riguarda bambini che hanno genitori non vaccinati. 

Secondo l'associazione la variabile della vaccinazione pesa in modo significativo sulla gravità dell'infezione: su 13 piccolissimi ricoverati in terapia intensiva o sub intensiva, ben 9 hanno genitori non vaccinati. «Questi dati - spiega Alberto Zanobini, presidente di Aopi - ci spingono a lanciare con convinzione un appello: è importante vaccinare al più presto tutti i bambini. E per quelli che sono in una fascia di età che ancora non può accedere alla vaccinazione, è importante che siano i genitori a proteggerli, vaccinandosi».

La pandemia dei non vaccinati negli Stati Uniti

A New York, uno dei primi stati a essere sbattuto dall'ondata di Omicron, sia vaccinati che non vaccinati hanno assistito a un aumento dei casi gravi di COVID-19, ma il divario nei tassi di ospedalizzazione tra i due gruppi si sta effettivamente allargando. Prima di metà novembre, come riporta il Time, i newyorkesi non vaccinati sono stati ricoverati in ospedale per Covid-19 circa 10 volte di più dei vaccinati con circa 14 volte in più di probabilità di finire in ospedale.

«Finché ci saranno decine di milioni di persone non vaccinate, avremo gli ospedali pieni e morti inutili». È il monito lanciato dal presidente Joe Biden, che dalla Casa Bianca ha annunciato una serie di nuovi provvedimenti sul fronte della lotta al Covid. «Siamo tutti frustrati», ha detto il presidente nel commentare l'ondata di nuovi contagi dovuti alla variante Omicron. Ma, ha aggiunto, 210 milioni di americani vaccinati «sono al sicuro» dalle conseguenze gravi del Covid, mentre chi non è vaccinato ha molte più probabilità di finire in ospedale e «morire di Covid». I presidente ha quidi invitato gli americani già vaccinati a seguire l'esempio di quanti si sono già fatti somministrare la dose 'booster'. «Fatelo oggi» ha detto, «salvate il vostro Paese». E se il vaccino è l'arma «più importante» per fermare la pandemia, il presidente ha nuovamente invitato gli americani a indossare le mascherine al chiuso e nei luoghi pubblici. «Fa parte dei doveri patriottici», ha detto.

Valentina Panetta


Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Maggio 2022, 17:35
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