«Credo che un lockdown a Natale sia nell'ordine delle cose». Lo ha spiegato il virologo Andrea Crisanti a Rainews, ospite di Studio24. «Via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e fare tamponi diminuisce e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus - ha aggiunto - Più che misure sui comportamenti occorre bloccare il virus: tra 15 giorni non non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila casi al giorno».
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Comunque, «Credo che un lockdown a Natale sia nell'ordine delle cose: si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo», argomenta Crisanti, citando l'esempio della Gran Bretagna che ha deciso di fare lockdown durante le vacanze scolastiche.
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«Via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e fare tamponi diminuisce e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus», spiega Crisanti che aggiunge: «Più che misure sui comportamenti occorre bloccare il virus: tra 15 giorni non vorrei trovarmi a discutere sui 10-12mila casi al giorno».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Ottobre 2020, 00:15
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