Covid, Pregliasco: «Lockdown in autunno? No, saranno sufficienti restrizioni chirurgiche»

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Per il virologo Fabrizio Pregliasco «non rischiamo un nuovo lockdown in autunno» dovuto a Covid. È questa una delle dichiarazioni più importanti rilasciate dall'esperto intervistato da Adnkronos Salute. Per il docente dell'Università Statale di Milano «eventualmente si dovrà agire con chiusure chirurgiche per situazioni geografiche contingenti». Per lui infatti «Il colpo di coda del virus non sarà una quarta ondata».

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A destare molta preoccupazione in queste ore è la partita di calcio degli europei Inghilterra Ucraina che sarà disputata domani sera allo stadio Olimpico di Roma. «È evidente che questo mescolare e spostare persone non faccia bene, la situazione deve essere messa sotto controllo», spiega il virologo. «In questa fase - avverte Pregliasco - dobbiamo continuare con un tracciamento sistematico e il lavoro ben fatto finora rispetto a un rischio di ripresa dell'incidenza. Ma la variante Delta non è l'apocalisse che sta arrivando ma è un elemento che ci può far convivere in modo più o meno civile con questo virus».

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No alla riapertura delle discoteche

L'espero di virologia si esprime anche in merito alla riapertura delle sale da ballo. Ancora manca una data, ma il Cts ha dato il suo via libera in merito. «Sono sicuramente d'accordo con l'ipotesi di far slittare l'apertura delle discoteche», continua Fabrizio Pregliasco. «Io non sono un discotecaro ma mi rendo conto della sofferenza di quelle strutture, che però rappresentano l'esempio di facilitazione della diffusione del virus. Deve essere ben strutturato anche un Green pass perché per esempio l'anno scorso mi risulta che la gente dava numeri di telefoni cellulari sbagliati volutamente», specifica il virologo.

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Olimpiadi: sono a rischio anche i vaccinati

Pregliasco poi lancia un allarme anche sui prossimi Giochi Olimpici di  Tokio. «Il rischio è ancora peggio, in questo caso, perché se dicevamo che non è utile mescolare persone o farle spostare da più Paesi come avviene per gli Europei di calcio, ancora peggio è su scala mondiale».

Per l'esperto «permane un certo rischio anche nei vaccinati. Bisogna fare in modo, per chi deve andarci, di mantenere tutte quelle che sono le modalità di attenzione alla mobilità e all'insieme complessivo. A ogi modo meglio godersele da casa».

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Sulla mascherina servono norme nazionali

Sulle mascherine il professore dell'università Statale di Milano si schiera dalla parte del presidente della Regione Campania. «De Luca è un sostenitore della mia moda dell'abbronzatura con mascherina, però dico: facciamolo su un livello nazionale, ma mi rendo conto della difficoltà oggettiva in alcune situazioni di far valere formalmente un obbligo difficile».

Anche per il sottosegretario Sileri «non ci saranno lockdown»

Per il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri del Movimento 5 Stelle non ci saranno «ondate come quelle che abbiamo visto nel mese di ottobre e a gennaio-febbraio» e neanche «lockdown o delle zone rosse». Lo spiega intervistato a Sky Tg24. «Ci sono 35milioni di italiani che hanno fatto almeno una dose di vaccino e circa la metà che hanno completato il ciclo vaccinale, quindi siamo non lontani dagli obiettivi prefissati, ma siamo ancora a metà strada prima di poter vedere un'efficacia completa», cotinua Sileri. «Dobbiamo raggiungere almeno il 70-80 per cento della popolazione sopra i 12 anni vaccinata. La mascherina all'aperto non serve più, te la metti nel taschino e la indossi solo se c'è assembramento, insomma stiamo tranquilli», concude il sottosegretario.


Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Febbraio 2023, 20:50
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