Troppo cortisone preso per via orale per l'asma può aumentare il rischio di altre malattie negli asmatici, nonché ridurre l'efficacia del vaccino anti-Covid. A porre il problema è la Rete Sani (Severe Asthma Network Italy), promossa dalla Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic) e la Società Italiana di Pneumologia (Sip), con FederAsma, che lanciano la prima campagna social di sensibilizzazione sugli effetti del cortisone per via orale per l'asma. Sopra i 7,5-10 milligrammi al giorno, infatti, l'effetto immunosoppressore del cortisone orale prevale su quello antinfiammatorio e si rischia una risposta inferiore al vaccino, oltre che un decorso peggiore dell'infezione da SarsCoV2.
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«I corticosteroidi per via orale - rileva Francesco Blasi, docente di Malattie Respiratorie della Statale di Milano - dovrebbero essere utilizzati solo nelle crisi acute. In caso di asma grave, vanno impiegati ai minori dosaggi possibili e come seconda scelta, dopo aver valutato l'opportunità di terapie biologiche come gli anticorpi monoclonali».
In Italia circa 4 milioni di persone soffrono di asma, «di cui circa mezzo milione viene trattato con cortisone orale, anche se con asma lieve, in modo del tutto ingiustificato», precisa Giorgio Walter Canonica, dell'Istituto Clinico Humanitas di Milano.
Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Aprile 2021, 17:18
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