Coronavirus, Zaia: «Aprire subito alcune regole». Toti: non c'è ripresa se regioni chiuse

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Ecco i nuovi numeri del Veneto sul coronavirus: i casi positivi al Sars-Covid2 stamane hanno raggiunto quota 15.692, 318 in più della rilevazione di ieri mattina. Si registrano 23 nuove vittime, mentre i casi attualmente positivi sono 10.444. Lo rende noto il bollettino della Regione. I pazienti in terapia intensiva sono 190 (-7). I decessi sono appunto 23, dato che porta a 900 il totale delle morti. I pazienti in area non critica sono 1.287 (meno 72), i casi di negativizzati virologici 4.189. I deceduti in ospedale e in aree extra ospedale sono complessivamente 1.059. Il numero dei soggetti in isolamento è pari a 12.723. I dimessi sono 2.051.

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«La mia posizione è che il 4 maggio si possa aprire con le regole e con le garanzie scientifiche: si volesse fare un passo in più si potrebbe allentare da subito, in modo razionale, prudente e ragionato». Lo dice il governatore del Veneto Luca Zaia in merito alla fase 2 della ripartenza. L'idea è quella «di un ragionato programma di aperture per mettere in moto la macchina, scaldare i motori e poi andare a regime», in un'ottica, comunque, «di messa in sicurezza».

Sul tema delle riaperture è intervenuto anche il governatore della Liguria Giovanni Toti:
«La chiusura delle regioni è incompatibile con la ripresa economica e sociale che si basa sulla mobilità, semmai bisogna consentire spostamenti in modo graduale e per categorie», ha spiegato all'Ansa. 
 

Palazzo Chigi: nessun allentamento fino al 3 maggio


«Le notizie filtrate circa l'apertura di attività produttive o l'allenamento di misure restrittive per lunedì prossimo sono prive di fondamento. Per la settimana prossima rimangono in vigore le misure già previste, che scadono il 3 maggio, e non è prevista nessuna modifica. Gli effetti positivi di contenimento del virus e di mitigazione del contagio si iniziano a misurare ma non sono tali da consentire il venir meno degli obblighi attuali e l'abbassamento della soglia di attenzione».

«Si lavora a piano nazionale per le attività produttive». «Si sta lavorando a un programma nazionale che possa consentire una ripresa di buona parte delle attività produttive in condizioni di massima sicurezza. Un programma che integri una gestione organizzata e coordinata delle attività industriali, della logistica, dei trasporti e che tenga sotto controllo la curva epidemiologica nella prospettiva di un controllo della sua risalita senza che si torni ad affrontare situazioni di sovraccarico delle strutture ospedaliere». Lo spiegano fonti di Palazzo Chigi dopo l'incontro tra Conte, ministri, Colao e scienziati.
 

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Coronavirus, i dati di oggi in Veneto

Sono 15.692 i casi di positività al coronavirus in Veneto oggi, mentre i tamponi effettuati ad oggi sono stati 247.329».
Lo ha  sottolineato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel corso del quotidiano punto stampa . «I pazienti ricoverati sono 1.477 e sono 79 in meno, così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva scesi a 190, 7 in meno rispetto a ieri - ormai abbiamo da 5 a 10 pazienti in meno ogni giorno in terapia intensiva, mentre i pazienti guariti e dimessi  sono saliti a 2501,  e superano ancora i ricoverati. Purtroppo si registrano 23 nuovi decessi, che portano il numero totale dall'inizio dell'emergenza a 900», ha concluso.

 


EMILIA ROMAGNA, GRADUALE RIPARTENZA IN ALCUNE FILIERE
 Sperimentazione di aperture anticipate per alcune filiere internazionali (fra cui automotive e automazione, ceramica, moda, nautica e offshore), per salvaguardare il patrimonio che è l'export dell'Emilia-Romagna, e nell'edilizia e costruzioni, con riferimento ai cantieri delle opere pubbliche e dei comparti operativi collegati. Inoltre, avvio dei Tavoli provinciali per l'individuazione dei protocolli di sicurezza da applicare in tutte le filiere e i settori, dalla manifattura alla logistica, dall'agricoltura alla mobilità. Il tutto, garantendo ciò che serve per avere la massima sicurezza. Questa, in sintesi, la proposta che la Regione Emilia-Romagna presenterà ufficialmente al Governo, dopo averla discussa e condivisa questa mattina con il Patto per il lavoro, organismo che dal 2015 vede riuniti con la Regione stessa i rappresentanti delle categorie economiche e datoriali, sindacati, enti locali, professioni, Università e Terzo settore dell'Emilia-Romagna.
Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Aprile 2020, 22:13
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