Coronavirus, l'infettivologo: «I bambini non sono immuni, ma superano meglio la malattia»

L'infettivologo: «I bambini non sono immuni, ma superano meglio la malattia»

di Mirko Polisano
Professor Stefano Vella, già direttore del Centro per la Salute Globale dell'Istituto Superiore di Sanità e virologo al Gemelli, anche oggi casi in calo a Roma e nel Lazio. Come si possono leggere questi numeri?
«I numeri sono in sicuramente in calo anche se a questa conta mancano sempre gli asintomatici che potrebbero continuare a trasmettere il virus. Uno dei vantaggi del Lazio è quello che la regione è riuscita a contenere i contagi grazie non solo al lockdown e al comportamento in generale corretto dei romani ma soprattutto per aver attivato una sanità operativa sul territorio. Le epidemie si curano a domicilio e non in ospedale e per fare questo ben venga la task force delle Uscar e i controlli nelle Rsa e nelle case di riposo».

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Possibile che, complice il caldo, il virus diventi sempre meno aggressivo e perda parte della sua carica virale?
«È troppo presto per poter dire che il caldo fa male al virus. Noi lo speriamo ma è presto per poterlo affermare. Certo, il caldo fa seccare le goccioline ma dobbiamo avere ben chiara l'idea che il virus starà con noi per un altro po' sicuramente. E che ci sarà un futuro giro di giostra presumibilmente in autunno con nuovi contagiati e non possiamo permetterci di arrivare impreparati».

Quali allora le misure da mettere in campo per non farci cogliere di sorpresa?
«Questo virus fa parte di noi. Bisognerà fare una serie di screening di massa per individuare gli asintomatici ma bisogna anche controllare chi ha ottenuto l'immunità se questa è nel breve termine oppure per sempre. Dopodiché in vista dell'autunno bisognerà intervenire come pompieri sugli incendi. Cominciando a lavorare su quelli che sono i primi segnali di fumo. E poi bisognerà potenziare la vaccinazione anti-influenzale allargandola a più fasce d'età. Questo per evitare il sovrapporsi di due epidemie: quella stagionale, oltre al Covid».

Che dovremmo aspettarci da oggi con la Fase2?
«La gente deve responsabilizzarsi. Il rischio è che in caso di un aumento dei contagi, ci possa essere per tutti un nuovo lockdown».

Otto bambini ricoverati al Bambino Gesù, questo virus non risparmia proprio nessuno?
«I bambini contraggono il virus proprio come gli adulti ma - statistiche alla mano - superano prima e meglio l'infezione».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Maggio 2020, 11:42
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