Colore Regioni, Toscana, Abruzzo, Liguria e Trento zona arancione. Iss: indice Rt sopra 1 in sette Regioni

Indice Rt sale a 0,95. Toscana, Liguria Abruzzo e Trento diventano arancioni

Covid. Sale a 0,95 l'Rt nazionale dallo 0,84 della scorsa settimana. Il dato emerge dal monitoraggio Iss-Ministero Salute. Una Regione (Umbria) e una PA (Bolzano) hanno un livello di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020. Sono dieci (contro 11 la settimana precedente) le Regioni/PPAA con una classificazione di rischio moderato (di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e nove con rischio basso. E intanto diventano arancioni Toscana, Abruzzo, Liguria e Provincia di Trento, mentre la Sicilia passa in giallo. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le ordinanze, valide a partire da domenica. In arancione restano anche l'Umbria e la provincia di Bolzano anche se per entrambe i governatori hanno disposto misure ancora più restrittive.

Spostamenti regioni, divieti prorogati ma ok a seconde case anche in zona arancione e rossa: ecco quando

La situazione delle regioni

Secondo il rapporto 7 Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno.  Aumenta anche il numero di Regioni/PPAA dove sono state riportate allerte di resilienza (11 contro 5 la settimana precedente). Nella settimana di monitoraggio Covid in Italia solo Sardegna e Valle d'Aosta hanno un'incidenza settimanale sotto i 50 casi per 100.000 abitanti (soglia oltre la quale il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità); l'incidenza supera invece la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti in tre casi: PA Bolzano (770,12 per 100.000 abitanti) PA Trento (254,85 per 100.000 abitanti) e Umbria (283,28 per 100.000 abitanti). L'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni rimane sostanzialmente stazionaria: 269,79 per 100.000 abitanti (25/1-07/2) contro 273,01 precedente.

Le terapie intensive

Diminuisce invece da 7 a 5, il numero di Regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti sopra la soglia critica. Nelle terapie intensiva il valore nazionale è sotto la soglia critica del 30%, a quota 24%. Il numero delle persone ricoverate nelle terapie intensive scende da da 2.214 (02/02/2021) a 2.143 (09/02/2021). Anche nelle aree mediche è in diminuzione, passando da 20.317 (02/02/20201) a 19.512 (09/02/2021).

La "classifica" dell'Rt

Sono 5 le regioni con l'Rt a 1,2 con Bolzano a 1,25. Nove le regioni/PA con indice di trasmissibilità sopra 1 ma sono 7 (Abruzzo, Liguria, PA Bolzano, PA Trento, Puglia, Toscana, Umbria) quelle che hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente. 


Abruzzo 1.22
Basilicata 1.2
Calabria 0.81
Campania 0.8
E-R 0.94
FVG 0.98
Lazio 0.96
Liguria 1.08
Lombardia 0.97
Marche 0.94
Molise 1.09
Piemonte 0.93
PA Bolzano 1.25
PA Trento 1.2
Puglia 1.05
Sardegna 0.87
Sicilia 0.66
Toscana 1.1
Umbria 1.2
Valle d'Aosta 0.77
Veneto 0.71.

 

Rallenta diminuzione casi: «Restate a casa»

«Si confermano per la seconda settimana segnali di «contro-tendenza nell'evoluzione epidemiologica, con progressivo rallentamento nella diminuzione dei nuovi casi fino ad una stabilizzazione, che potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente mantenute misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale», evidenzia la bozza di monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute che ribadisce anche la necessità di mantenere la «drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone.

E' fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile».

Rezza: «Preoccupano varianti, accelerare vaccinazioni»

«Abbiamo dei segnali che ci dicono che dobbiamo prestare grande attenzione a questa fase di transizione dell'epidemia, ma quello che più ci preoccupa è la presenza di varianti virali. Quella sudafricana e brasiliana possono ridurre parzialmente l'efficacia dei vaccini, quindi dobbiamo sbrigarci nelle vaccinazioni». Lo ha affermato il direttore della Prevenzione del ministero della salute Gianni Rezza alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio settimanale della Cabina di Regia.


Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Febbraio 2021, 06:39
© RIPRODUZIONE RISERVATA