Bassetti: «Cina bomba biologica, serve un tampone a livello europeo per chi arriva»

Per l'esperto nel Paese asiatico la circolazione del virus è fuori controllo, con 29 nuove varianti sequenziate negli ultimi 20 giorni

Bassetti: «Cina bomba biologica, serve un tampone a livello europeo per chi arriva»

di Marta Giusti

Bisogna agire subito a livello europeo per impedire l'arrivo in Europa di un'ondata di contagi e nuove varianti dalla Cina, che potrebbero essere anche resistenti ai vaccini. Non ha dubbi Matteo Bassetti, coordinatore delle Malattie infettive di Alisa, l’azienda sanitaria ligure, secondo cui il paese asiatico, con l'alta circolazione del virus attestata dai dati internazionali, è diventato un laboratorio di nuove varianti da cui potrebbe arrivare anche un ceppo resistente al vaccino in grado di riportarci in una situazione d'emergenza. Per il virologo è dunque fondamentale agire in fretta e estendere la misura varata dal ministro Schillaci a tutta l'Europa imponendo tamponi obbligatori a chi arriva dal paese asiatico. Il tempo per agire però è poco: il 22 gennaio è il capodanno cinese, l'8 gennaio cadrà anche la quarantena per chi viaggia verso la Cina. «Questa settimana sarà cruciale per non ripetere gli errori compiuti nel 2020» sottolinea Bassetti. 

Dottor Bassetti, in Cina la situazione è fuori controllo? 

Dobbiamo stare attenti perché oggi la Cina è una "bomba biologica". Ci sono un miliardo e mezzo di potenziali riceventi del virus, la popolazione è stata vaccinata poco e male (senza vaccini Rna occidentali, ma con il solo uso di vaccini cinesi a adenovirus ndr) e numerose persone fragili non hanno ricevuto il vaccino. La situazione della Cina di oggi è molto diversa rispetto al 2020: allora il contagio era nella provincia di Hubei, e il virus aveva una contagiosità poco più alta dell'influenza, ogni persona che si ammalava ne contagiava due e mezzo. Ora siamo di fronte a un virus che è in tutta la Cina, con una  variante contagiosa come il Morbillo, con un Rt 20 (ogni persona malata ne contagia 20).

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In questo contesto potrebbe svilupparsi in Cina una variante resistente al vaccino? 

Il virus continua a mutare, soltanto in questi ultimi 20 giorni 29 nuove varianti sono state individuate in Cina. Al momento si tratta sempre di sottovarianti di Omicron, ma non possiamo escludere che, con l'alta circolazione del virus, si possano presentare anche varianti successive: pi greco, sigma, omega e altre che già conosciamo o altre nuove. La situazione fuori controllo, con gli alti numeri di contagi giornalieri rende la Cina un potenziale laboratorio di varianti.

Non dovrebbe arrivare una variante più aggressiva, ma potrebbe arrivarne una più resistente ai vaccini e questo sarebbe un problema per l'Italia e per l'Europa.

L'Italia potrebbe affrontare l'arrivo di una nuova variante resistente ai vaccini? 

Oggi la popolazione italiana non è più così protetta come quando arrivò Omicron l'anno scorso. Molte persone non hanno fatto la quarta dose, tra cui il 60% degli anziani. 

 

Cosa possiamo fare per proteggerci? 

In primo luogo per chi non l'ha fatta è fondamentale fare la quarta dose, soprattutto se si è anziani o fragili. Poi bisognerebbe estendere la misura del tampone obbligatorio decisa oggi dal ministro della salute Schillaci a livello europeo, considerando che chi arriva dalla Cina in Italia per il 90% lo fa attraverso altri scali e non con voli diretti. Per chi viaggia dalla Cina all'Europa bisognerebbe dunque imporre il tampone molecolare obbligatorio prima della partenza, e poi un successivo tampone all'arrivo, con obbligo di isolamento se positivi. 

Quali sono i rischi se lasciamo libertà di circolazione senza controlli né tamponi? 

Vista la situazione in Cina e il potenziale arrivo di nuovi contagi e varianti, il rischio è di perdere il vantaggio che abbiamo accumulato a livello italiano ed europeo in 2 anni di lotta alla pandemia, con i vaccini a MRna, gli antivirali e le misure di lockdown e distanziamento. Non possiamo permetterci di tornare indietro, non dobbiamo fare lo stesso errore del 2020 quando i voli dalla Cina furono fermati quando era orrmai troppo tardi. Questa volta l'Italia è stata apripista, siamo stati i primi dopo il Giappone a imporre il tampone a chi viene dalla Cina. Ora il nostro paese deve farsi portavoce in Europa di una misura a livello continentale per fermare l'arrivo di pazienti covid-positivi dalla Cina. E deve farlo in tempi brevi.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Dicembre 2022, 22:21
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