Bambino non dorme, cosa fare? «Evitare la melatonina». Insonnia spesso colpa di cattive abitudini

In Gran Bretagna 60mila prescrizioni. Allarme dell’Iss: «Meglio dosaggi minimi»

Il neonato non dorme? «Evitare la melatonina». Insonnia spesso colpa di cattive abitudini

di Graziella Melina

Accudire i bambini, per i genitori alle prime armi, non è mai semplice. Soprattutto quando la sera, dopo lunghe ore di giochi e coccole, di andare finalmente a dormire il piccolo di casa non ne vuole proprio sapere. A questo punto, se la ninna nanna non basta e le favolette non sembrano avere presa, la tentazione di addormentare il pargolo con qualche integratore salta in mente prima o poi quasi a tutti. In Gran Bretagna la questione deve aver tenuto banco a lungo tra le giovani coppie, visto che alla fine la soluzione prescelta per addormentare il pupo sembra essere ricaduta a quanto pare sui farmaci: secondo i dati del sistema sanitario britannico negli ultimi sette anni è quasi triplicato il numero dei minori ai quali è stata somministrata la melatonina per far conciliare il sonno, e di conseguenza permettere ai genitori di riposare. E i dati non fanno presagire nessuna inversione di tendenza: a marzo di quest’anno sono più di 60mila i bambini ai quali è stata prescritta, mentre nel 2015 erano ‘solo’ 20.881; l’incremento è del 168 per cento.

LA SITUAZIONE IN ITALIA
In Italia, sembra che la questione per il momento venga risolta per lo più con metodi tradizionali, anche se spesso i risultati non soddisfano le giovani coppie, costrette a passare diverse notti in bianco prima di cominciare una nuova giornata di lavoro. 

«La melatonina - spiega Piero Valentini, pediatra del policlinico Gemelli di Roma – è un ormone normalmente prodotto nell’epifisi, che è una ghiandola presente nel nostro cervello. Negli ultimi anni, ha avuto un riscontro commerciale come integratore. Negli Usa in passato si trovava come farmaco da banco». Ma non è un sedativo. Si tratta in realtà di un regolatore del ritmo sonno veglia e viene utilizzato soprattutto in ambito neurologico per i bambini che soffrono di alcune patologie. Come ricorda l’Istituto Superiore di Sanità, l’assunzione di melatonina riduce di poco il tempo necessario per addormentarsi, mentre potrebbe migliorare leggermente la qualità del sonno e la durata.

Gli effetti sono blandi, ma è comunque sconsigliato l’utilizzo in modo improprio. «Non dimentichiamo che qualunque farmaco in sovradosaggio può creare effetti collaterali - ricorda Valentini - Per i bambini ai quali viene consigliata la melatonina nei primi anni della loro vita, esistono prodotti a dosaggi minimi».

Il problema è che spesso se i bambini la notte non dormono, vuol dire che soffrono di disturbi del sonno, oppure stanno pagando il conto di cattive abitudini assunte durante la giornata. «Quando i bambini non dormono abbastanza di notte, poi magari recuperano di giorno. E così saltano i ritmi anche della notte successiva. In ogni caso, se il piccolo non prende sonno - raccomanda il pediatra - io consiglio sempre ai genitori di cercare di capire il motivo. Può darsi per esempio che il bambino abbia le coliche, oppure sia intollerante a qualche farmaco. Non bisogna mai dare subito dei prodotti farmaceutici per provare a cancellare il problema. Spesso la mancanza di sonno è un meccanismo di allerta che il nostro organismo ha per comunicare che qualcosa non va. A maggior ragione nei bambini più piccoli che non sanno ancora esprimersi». 

GLI ERRORI DEI GENITORI
Resta da capire poi se il problema dell’insonnia dei bimbi non sia invece solo il risultato di un accudimento non corretto da parte dei genitori. «A volte i bambini non vengono messi in condizione di addormentarsi regolarmente ogni sera – precisa Valentini – Se per esempio vengono portati a spasso a tarda ora in locali affollati e posti chiassosi, è ovvio che poi si avranno ricadute sul ritmo sonno veglia. Non dimentichiamo che se i nostri figli cominciano a presentare comportamenti di irrequietezza, non serve un farmaco per addormentarli. Bisogna semplicemente seguire regole di accudimento corrette e se il problema non passa è bene rivolgersi al pediatra».
 


Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Dicembre 2022, 08:53
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