L’ultimo caso noto è stato quello del cantante Lorenzo Fragola, che ha postato un video alle 4 del mattino sulla piattaforma social TikTok, dopo un attacco di panico in piena notte. «Posso dire che è un'esperienza terribile - ha spiegato il vincitore dell’ottava edizione di X Factor - Bisogna parlarne e farsi aiutare. Si tratta di un disturbo e non c'è vergogna alcuna». La sua infatti non è una situazione rara. Gli attacchi di panico, secondo l’Istituto Superiore della Sanità, riguardano circa il 3% delle persone adulte in tutto il mondo. In Italia si stima che a soffrire di disturbi d’ansia, e tra questi di attacchi di panico, siano più di 3 milioni di persone. Ma è un dato sottostimato: non sempre i disturbi legati a un malessere mentale vengono diagnosticati. Di sicuro, per chi ne soffre, la situazione è difficile da gestire: si tratta infatti di crisi che si manifestano all’improvviso con un senso di nausea, disturbi addominali, sudorazione, tremori, palpitazioni, tachicardia e addirittura una sensazione di mancanza d'aria o di soffocamento.
Ma non sempre si ha la consapevolezza che si tratti di un disturbo mentale. «Gli attacchi di panico - spiega Alberto Siracusano, ordinario di psichiatria dell’Università Tor Vergata di Roma e direttore di Psichiatria e psicologia clinica del Policlinico universitario - sono stati di ansia acuti che stravolgono la persona. Possono essere particolarmente intensi, tanto che a volte si manifestano sintomi di depersonalizzazione, vuol dire che la persona non sente più di essere se stessa e ha delle angosce di morte fortissime”. Spesso però si pensa che a causare i tremori, le palpitazioni, la sudorazione, il senso di affanno, sia una patologia cardiaca. “Inizialmente - precisa Siracusano - non conoscendo gli attacchi di panico le persone attribuiscono i disturbi ad una causa organica. A volte, infatti, si manifestano solo sintomi somatici, per cui il paziente ha l’impressione di avere un infarto, va in Pronto soccorso, ma poi dagli esami medici non risultano patologie».
I SINTOMI
Eppure, riconoscere in modo precoce l’origine di questi sintomi è fondamentale per riuscire a gestirli quando si ripresentano.
LE CURE
Le cure in genere funzionano, spesso bastano tranquillanti leggeri per tenere a bada i sintomi. Ma i risultati sono sempre molto individuali. «Qualcuno grazie ai farmaci e alla psicoterapia - spiega lo psichiatra - è supera gli attacchi completamente, altri pazienti invece hanno bisogno di essere seguiti più a lungo. L’importante, in ogni caso, è decidere di farsi aiutare e riuscire così a gestire i sintomi».
Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Giugno 2022, 09:10
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