AstraZeneca, vertice d’emergenza dell'Ema: «Ma per ora niente rischi». Su 17 milioni di vaccinati, 37 tra embolie e trombosi

AstraZeneca, vertice d’emergenza dell’Ema: «Ma per ora niente rischi»

di Mauro Evangelisti

L’Ema, l’agenzia europea per il farmaco, oggi analizzerà i dati sulle reazioni anomale collegate alla somministrazione del vaccino AstraZeneca, insieme a tutti i responsabili degli enti di vigilanza dei paesi membri. Ieri l’Irlanda si è aggiunta a Norvegia, Danimarca e Islanda, e ha cautelativamente sospeso le vaccinazioni con il preparato di AstraZeneca dopo le segnalazioni di casi di coaguli del sangue successivi alla vaccinazione, arrivati soprattutto da Oslo. In Italia, c’è stato il sequestro di un lotto, ma non la sospensione della vaccinazione, per i tre decessi in Sicilia oggetto di indagine; si è poi aggiunta la decisione di ieri del Piemonte che, dopo la morte di un insegnante di Biella che si era vaccinato con AstraZeneca (ma anche in questo caso sulle cause servono ulteriori approfondimenti), ha bloccato un singolo lotto. Oggi Ema deve verificare se gli eventi segnalati in Europa sono, numericamente, prevedibili visto che sono state vaccinate 17 milioni di persone o se al contrario è necessario intervenire.

SORVEGLIANZA

Per l’Italia al vertice con Ema parteciperà Aifa e il direttore generale, Nicola Magrini, osserva: «La nostra attività di sorveglianza si sviluppa su più livelli. Il primo è comprendere la potenziale correlazione tra la vaccinazione e un evento. Se i dubbi aumentano, se ci sono gruppi di casi analoghi, se ci sono riscontri con le autopsie, allora si può intervenire. Ma ad oggi non ci sono queste informazioni, ad esempio in Sicilia è la procura di Siracusa che ha disposto l’autopsia e anche il ritiro dell’intero lotto. Si è applicato un principio precauzionale, ma al momento nulla ci fa dire che, sia nei casi siciliani sia in quello di Biella, vi possa essere una correlazione tra i decessi e il vaccino». Oggi c’è il vertice europeo. «Esatto - replica Magrini - con l’Ema si verificheranno tutti i casi segnalati nel continente, servono numeri più solidi per ragionare. Per ora, con pochi riscontri si è fatto molto rumore».

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Nel fine settimana Ema ha chiesto ad AstraZeneca di fornire i dati sugli effetti del vaccino a livello mondiale. Li incrocerà con le varie segnalazioni dei differenti paesi europei. «Vediamo cosa uscirà dal vertice con Ema, ma i dati evidenziati in queste ore, a cominciare dall’Irlanda, parlano di casi non omogenei, non considerabili parte di una stessa famiglia di eventi: ve ne sono trombotici venosi, ve ne sono trombotici arteriosi, ve ne sono legati ad emorragie cerebrali, non sono collegabili.

Sui numeri, occorrerà fare un confronto tra l’atteso, che è noto, nella popolazione generale, e l’eventuale aumento di incidenza nei vaccinati. Dico la verità: per ora sembrano numeri molto piccoli per pensare a un aumento di incidenza. Ma aspettiamo le verifiche con Ema».

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Le scelte dell'Europa

Perché all’interno dell’Unione europea le scelte sono differenti? Norvegia, Danimarca e Irlanda bloccano, gli altri paesi no. Magrini: «Non sono visioni incompatibili. C’è chi ferma tutto per un massimo principio di cautela. C’è chi vuole evitare sospetti eccessivi che sarebbero, a mio avviso, ingiustificati per questo vaccino. Il ritiro del lotto in Italia è stato richiesto dalla procura. Altri paesi, come la Francia, non hanno preso misure. Non ci può essere una scelta regionale di sospendere un vaccino. Ricordiamo che l’Organizzazione mondiale per la sanità, pochi giorni fa, ha detto che per ora non c’è motivo per sospettare una correlazione tra eventi trombotici e vaccini. Bisogna mandare un messaggio di fiducia per una campagna vaccinale che finora è andata bene. Diciassette milioni di persone sono state vaccinate con AstraZeneca in Europa e nel Regno Unito».

Spiega la casa farmaceutica: «Finora in tutta la Ue e nel Regno Unito, ci sono stati 15 eventi di trombosi venosa profonda e 22 di embolia polmonare tra chi ha ricevuto il vaccino. Questi dati sono molto più bassi di quanto ci si aspetta che si verifichi naturalmente in una popolazione generale di queste dimensioni ed è simile in altri vaccini Covid-19 autorizzati». Ann Taylor, Chief Medical Officer di AstraZeneca: «Circa 17 milioni di persone nella Ue e nel Regno Unito hanno ricevuto il nostro vaccino e il numero di casi di coaguli di sangue segnalati in questo gruppo è inferiore alle centinaia di casi che ci si aspetterebbe tra la popolazione generale».

Secondo quanto riporta il quotidiano “Aftenposten”, in Norvegia, dove ci sono stati un decesso e tre ricoveri per un coagulo di sangue di persone vaccinate, Steinar Madesn, direttore dell’agenzia del farmaco, ha replicato: «AstraZeneca non ha alcuna base per affermare che questi casi non hanno nulla a che fare con il vaccino». Ha però precisato: «Se guardi i grandi numeri, è vero che non ci sono indicazioni che il vaccino di AstraZeneca contro il Covid-19 causi un aumento del numero di coaguli di sangue. Ma poi ci sono i casi individuali, ed è indispensabile approfondire».
 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Marzo 2021, 12:27
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