Alzheimer, nuovo farmaco Eisai e Biogen autorizzato negli Stati Uniti: rallenta il declino cognitivo. «Svolta epocale»

La Fda ha garantito al farmaco il via libera accelerato e questo significa che le due società dovranno condurre altri studi

Alzheimer, autorizzato negli Usa nuovo farmaco che rallenta il declino cognitivo. «Svolta epocale»

Alzheimer, la Food and Drug Administration americana autorizza l'atteso farmaco di Eisai e Biogen. Negli studi eseguiti il Leqembi ha mostrato risultati promettenti per la cura della malattia, da cui sono affetti circa 6,5 milioni di americani, con un evidente rallentamento della malattia. La Fda ha garantito al farmaco il via libera accelerato e questo significa che le due società dovranno condurre altri studi.

Il farmaco costerà 26.500 dollari l'anno a persona, riportano i media americani. «L'Alzheimer è una malattia molto invalidante per chi ne è affetto e ha effetti devastanti per le persone che stanno vicino» ai malati. «Questa opzione di trattamento è l'ultima a prendere di mira il processo sottostante dell'Alzheimer, invece che curare i sintomi della malattia», afferma Billy Dunn della Food and Drug Administration.

Alzheimer, il nuovo farmaco Eisai e Biogen

Le farmaceutiche Eisai e Biogen hanno annunciato i risultati di uno studio di fase III da cui emerge che la molecola sperimentale lecanemab, somministrata nelle prime fasi della malattia, riduce del 27% la progressione dell'Alzheimer. 

Lo studio

Le aziende hanno anticipato che contano di sottoporre i dossier per l'approvazione del farmaco all'Agenzia europea dei medicinali entro marzo 2023.

Lecanemab è un anticorpo monoclonale che riconosce ed elimina gli aggregati di beta-amiloide, il maggior costituente delle placche caratteristiche dell'Alzheimer. La sperimentazione (denominata Clarity AD) ha coinvolto 1.795 persone con decadimento cognitivo lieve dovuto all'Alzheimer e con Alzheimer lieve seguiti per 18 mesi dall'inizio dell'assunzione del farmaco. Rispetto al gruppo di controllo che aveva ricevuto un placebo, i pazienti trattati con lecanemab hanno mostrato una riduzione del 27% del declino cognitivo, misurato con una apposita scala di valutazione definita CDR-SB. Lo studio ha documentato anche una riduzione della quantità di beta-amiloide nel cervello.

 

Effetti collaterali

Complessivamente gli effetti collaterali sono stati considerati in linea con le aspettative. Per Haruo Naito, amministratore delegato di Eisai, «questi risultati creeranno nuovi orizzonti nella diagnosi e nel trattamento della malattia di Alzheimer». Inoltre, lo studio ha una importante valenza scientifica dal momento che conferma che «l'accumulo anomalo di beta-amiloide nel cervello è una delle principali cause del morbo di Alzheimer», ha aggiunto. «L'annuncio di oggi dà ai pazienti e alle loro famiglie la speranza che il lecanemab, se approvato, possa potenzialmente rallentare la progressione del morbo di Alzheimer e fornire un impatto clinicamente significativo sulla cognizione e sulla funzione», ha aggiunto Michel Vounatsos, amministratore delegato di Biogen.


Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Gennaio 2023, 09:47
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