Alzheimer. Nuove speranze per il contrasto del morbo. Le farmaceutiche Eisai e Biogen hanno annunciato i risultati di uno studio di fase III da cui emerge che la molecola sperimentale lecanemab, somministrata nelle prime fasi della malattia, riduce del 27% la progressione dell'Alzheimer.
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LO STUDIO
Le aziende hanno anticipato che contano di sottoporre i dossier per l'approvazione del farmaco all'Agenzia europea dei medicinali entro marzo 2023. Lecanemab è un anticorpo monoclonale che riconosce ed elimina gli aggregati di beta-amiloide, il maggior costituente delle placche caratteristiche dell'Alzheimer. La sperimentazione (denominata Clarity AD) ha coinvolto 1.795 persone con decadimento cognitivo lieve dovuto all'Alzheimer e con Alzheimer lieve seguiti per 18 mesi dall'inizio dell'assunzione del farmaco. Rispetto al gruppo di controllo che aveva ricevuto un placebo, i pazienti trattati con lecanemab hanno mostrato una riduzione del 27% del declino cognitivo, misurato con una apposita scala di valutazione definita CDR-SB. Lo studio ha documentato anche una riduzione della quantità di beta-amiloide nel cervello.
NEW DATA: Topline data from the confirmatory Phase 3 CLARITY AD trial is now available for our investigational anti-amyloid-beta protofibril antibody. #Alzheimersdisease
— Eisai US (@EisaiUS) September 27, 2022
Complessivamente gli effetti collaterali sono stati considerati in linea con le aspettative.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Settembre 2022, 11:10
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