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Convegno sulla legalità a Salerno, frasi choc: «Africani non sanno che non devono violentare le donne sulla spiaggia»
di Giovanna Di Giorgio
«Non possiamo pretendere che un africano sappia che in Italia, sulla spiaggia, non si può violentare una persona, perché lui probabilmente non lo sa proprio». Stanno facendo il giro del web le parole pronunciate da Carmen Di Genio, avvocato del Comitato pari opportunità della Corte d’appello di Salerno, catturate dal sito laDenuncia.it. Un filmato girato lo scorso 13 settembre, nella sala del Gonfalone del Comune di Salerno, nel corso del Convegno nazionale sulla sicurezza e legalità organizzato dall’associazione Street Kali, dalla Federazione italiana Krav Maga e da Servizi sicurezza Italia. Una tavola rotonda con l’obiettivo di sensibilizzare contro la violenza di genere nonché sul tema della difesa personale. Ma l’esempio portato dall’avvocato Di Genio a sostegno della sua tesi non è stato dei più felici.
«Il terrorismo è uno spettro, un individuo invisibile, inidentificabile – le parole della Di Genio - Cosa possiamo fare per prevenire fenomeni di terrorismo? Dovremmo innanzitutto regolamentare, disciplinare gli ingressi degli extracomunitari in Italia. Dobbiamo assolutamente non innalzare muri – sottolinea – però, laddove consentiamo l’ingresso, perché si possa dire attuato il principio di legalità e dunque rispettata la regola, dobbiamo accogliere e anche educare a queste regole chi viene nel nostro Paese». Un concetto ribadito più volte dall’avvocato. «Dobbiamo scegliere in Italia: o non facciamo entrare gli extracomunitari e andiamo ad aiutarli nei loro territorio, con i contributi che pure ottiene l’Italia per far entrare questa gente, oppure, se li accogliamo, li dobbiamo necessariamente integrare, educare alla nostra legalità».
Dunque, l’esempio che ha mandato su tutte le furie il web, a iniziare dalla pagina Facebook "Un’ Italia senza comunisti". «Non possiamo pretendere – le parole della Di Genio - che un africano sappia che in Italia, sulla spiaggia, non si può violentare una persona, perché lui probabilmente non lo sa proprio. Allora noi questi extracomunitari li dobbiamo educare alle nostre regole».
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