Roma, le buche della sindaca e i buchi per il futuro

Le buche della sindaca e i buchi per il futuro

di Paolo Graldi
Roma c'è e vuole esserci. Ecco perché. L'idea, anzi il progetto di istituire l'Agenzia europea per la ricerca biomedica e per fronteggiare le crisi sanitarie, che dovrebbe realizzarsi nel G20 del prossimo anno con l'Italia ospite, ha riacceso ambizioni, appetiti e cordate varie. Voracissime, le città del Nord vogliono imporre il ruolo dell'asso pigliatutto, dopo essersi aggiudicate l'Agenzia dei brevetti (a Milano) e l'Istituto italiano per l'intelligenza artificiale (a Torino). Due assegnazioni precedute da una vergognosa serie di fughe e rinunce dalla Capitale: dalle Olimpiadi sotterrate a suon di ideologici no alle grandi aziende, in un depauperamento inaccettabile. Roma è al centro del mondo e deve poter giocare il primato che le compete.

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E qui casca l'asino. Mentre da Milano arrivano distese di autocelebrazioni e autocandidature, con i sindaci Sala (Milano) e Gori (Bergamo) in prima linea con il supporto di autorevoli componenti del governo espressi dal Nord ecco che dalla Capitale si leva la voce, quasi solitaria, anche se stavolta risentita, di Nicola Zingaretti, segretario Pd, il quale rivendica i meriti e i requisiti di Roma per chiedere al premier Giuseppe Conte di schierarsi. Su queste colonne si spendono ogni giorno molte energie e visioni progettuali per la Capitale. C'è, come una cappa di fumo nero, un silenzio assordante e offensivo. E' il silenzio della sindaca Raggi: anziché guardare avanti, lontano, abbassa lo sguardo per glorificare le quattro buche riparate. Brutto, pessimo affare, sindaca, scambiare buche per buchi di futuro.
paolo@graldi.it
Ultimo aggiornamento: Sabato 19 Settembre 2020, 07:48
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