Sindaco Roma, Pd in pressing su Gualtieri per candidarlo (ma lui resiste)

Sindaco Roma, Pd in pressing su Gualtieri per candidarlo (ma lui resiste)

di Mario Ajello

Ora è pressing su Roberto Gualtieri. Uscito dal ministero dell’economia, il Pd vorrebbe portarlo al Campidoglio. Ma lui resiste e alcuni suoi amici dicono: «Solo un matto oggi accetterebbe di candidarsi a sindaco di Roma, con il terrore di vincere e poi la sicurezza di non riuscire a governare una città ingovernabile, e Roberto matto non è». Lui vuole lavorare in parlamento magari non da deputato semplice ma guidando una commissione importante in materia economica e finanziaria e resterà in contatto con il governo per le decisioni fondamentali da prendere sul Recovery Fund e sulla gestione del piano di rinascita e resilienza nazionale. Ma il Nazareno ha bisogno di un rilancio forte su tutto e vede nella carta Gualtieri per il Campidoglio un’ottima carta.

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La linea del partito

«Il partito ha dato tanto a Roberto e ora farlo diventare sindaco e una nuova forma di riconoscere le sue capacità», questo dicono nei piani alti del Pd. Ma Gualtieri nicchia. Del resto non deve essere rimasto molto bene nel vedere come si è risolta la crisi di governo: lui fuori dal Mef, dopo un grande impegno, e i tre posti da ministro dei dem affidati ai tre capi corrente del partito: Orlando, Franceschini, Guerini. Però, c’è anche chi alla Camera e tra amico di partito consiglia a Gualtieri che adesso accettare la candidatura a sindaco potrebbe essere una grande chance. Sia perché la poltrona del Campidoglio vale più di molti ministeri. Sia perché da sindaco, se dovesse diventarci, avrebbe una interlocuzione continua e forte con il governo in tempi di grandi spese da Recovery anche per la Capitale e una notevole visibilità nazionale e internazionale.

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E ancora, gli dicono quelli che stanno facendo pressing: «Roberto, candidati, anche perché la destra sembra avere candidati deboli e vinceresti in scioltezza».

Il che però non è vero. Anche se - così ragionano gli strateghi dem - Gualtieri sarebbe capace di agganciare, per il suo profilo moderato e pragmatico senza ideologie, pure i voti di quell’elettorato centrista e voglioso di fatti e di rilancio di Roma al di là delle etichette. Insomma una candidatura di sinistra ma in grado di farsi traversale sarebbe questa. Il problema però è che in campo c’è anche Virginia Raggi, la quale non intende mollare assolutamente dalla corsa per il bis e toglierebbe possibili voti al concorrente dem (magari per ridarglieli, ma chissà, al secondo turno). Non solo.

In lizza

C’è in gara anche Calenda. Il quale a sua volta non sembra intenzionato a farsi indietro, anche se Gualtieri dovesse decidere di farsi avanti. Ma il Nazareno non molla l’osso: vuole Gualtieri per il Campidoglio, dopo averci provato invano con Enrico Letta e con Davide Sassoli, ed esserci rimasto male per i rifiuti. Gualtieri magari alla fine si convincerà ma passerà qualche tempo. Le primarie Pd si dice che potrebbero essere ad aprile in modalità on line. Ma potrebbe pure essere che la variante inglese finisca per far slittare le elezioni Comunali, a cominciare da quelle per Roma.


Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Febbraio 2021, 19:08
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