Ama, partono le querele e Politi (Lega) attacca: «Sindaca stai mentendo»

Ama, partono le querele e Politi (Lega) attacca: «Sindaca stai mentendo»

di Stefania Piras
Il bilancio Ama andava approvato a tutti i costi seguendo i dettami del Campidoglio? No, secondo la Lega che in queste ore sta alzando il livello dello scontro politico. Carte alla mano, il capogruppo del Carroccio Maurizio Politi smonta le tesi di Virginia Raggi soprattutto quando parla di un bilancio che se approvato con il segno più avrebbe elargito premi a pioggia ai dirigenti. Raggi ha ribadito infatti: «Io non approvo un bilancio che viene dichiarato irregolare, un bilancio in cui viene richiesto di riconoscere un credito che il Comune di Roma non riconosce e che soprattutto garantisce premi a pioggia a quei dirigenti anche se la città è sporca. Mi dispiace, non funziona così». Politi contesta le affermazioni di Raggi e ne chiede le dimissioni. 

«Il Sindaco sta cercando di giustificare il comportamento inadatto tenuto nella gestione del Bilancio AMA mentendo alla Città di Roma, ai cittadini e ai suoi stessi elettori - scrive Politi - Spingersi a dire che il Bilancio Ama non è stato approvato a causa degli aumenti di stipendio dei dirigenti e dei bonus percepiti, è un insulto a tutti gli elettori che sono in buona fede. Proviamo a spiegare con le carte alla mano come stanno veramente le cose: è dal 2011 che non risultano premi ai dirigenti, ma andiamo oltre, nel 2014 nel verbale di intesa sindacale n.1 del 5 marzo Ama concordò che i dirigenti a seguito della nuova posizione organizzativa avrebbero dovuto diminuire i loro compensi nella misura del 5% in alcuni casi e fino al 10% in proporzione agli introiti. Arriviamo al 2018, anno in cui il Dipartimento delle Partecipate del Gruppo Roma Capitale definisce le linee guida tra cui figurano anche i compensi del C.d.A. e dell’Amministratore Unico e si chiarisce che il compenso annuo lordo sarà da considerarsi omnicomprensivo dell’indennità di risultato, dei benefits e rimborsi, che pertanto non saranno da considerarsi come emolumento aggiuntivo».

«Inoltre, mi preme sottolineare che gli eventuali bonus della dirigenza AMA devono sempre essere sottoposti all’autorizzazione della Commissione di valutazione del Dipartimento Partecipazioni di Roma Capitale, ossia dal Campidoglio, che infatti non ne autorizza alcuno da diversi anni - continua Politi -  Da considerare poi, che l'eventuale erogazione di un premio, non è in alcun modo connessa al bilancio in sé, ma al MOL (Margine Operativo Lordo, ndr), sulla differenza costi-ricavi.Quando a marzo chiesi chiarimenti in merito alla faccenda dei compensi richiesti per i servizi cimiteriali, circa 18 mln di euro, avevo già espresso le mie paure sul probabile dissesto finanziario di AMA a causa dello scellerato comportamento del Sindaco. La scelta della Raggi in merito al Bilancio AMA è stata una mera scelta politica che mette in pericolo la stabilità dell’Azienda, a favore di altri servizi ai quali il Sindaco ha preferito dirottare le risorse. La città affonda nei rifiuti, invece di aggrapparsi sugli specchi, il Sindaco avrebbe dovuto dotare la città di un piano rifiuti reale, e non di parole campate in aria. E’ dunque il caso di chiederci in modo ciceroniano quousque tandem abutere Raggi patientia nostra? Quanto ancora Raggi abuserai della nostra pazienza?»

Il clima va peggiorando intanto. E' guerra totale tra Raggi e l'ex ad di Ama Lorenzo Bagnacni. La sindaca ha annunciato di volerlo querelare. «Attendiamo di leggere l'esposto presentato dall'ex ad di Ama, Bagnacani, per valutare se ci sono profili penali, come ad esempio la calunnia o la diffamazione, da parte dell'autore della denuncia». È quanto afferma l'avvocato Emiliano Fasulo, legale del sindaco di Roma. 

E interviene nel dibattito anche l'ex consigliera del Cda di Ama Vanessa Ranieri, licenziata in tronco insieme a Bagncani. «Mai e poi mai in questi lunghi mesi l'amministrazione ha fatto riferimento a premi aziendali. Anche nella delibera di Giunta che ha bocciato il bilancio non si fa mai riferimento a premi. Ci tengo a dire che per il cda non sono previsti mentre per l'ad non sono legati al bilancio in attivo. I premi ai dipendenti sono stati previsti rispetto all'efficientamento e alla presenza sul lavoro». Lo ha detto all'Adnkronos Ranieri, cacciatà insieme all'ex ad Lorenzo Bagnacani e all'ex consigliere Andrea Masullo, replicando alla accuse della sindaca di Roma Virginia Raggi. «La ricostruzione della Raggi cade subito: noi siamo stati mandati via il 18 febbraio, a quel punto il 19 il bilancio con i loro valori sarebbe potuto essere approvato. Come mai non è stato rifatto il bilancio come volevano loro? In ogni caso l'amministrazione ci ha chiesto una riformulazione del bilancio generica, non ci è stata chiesta una rettifica di poste specifiche». Sull'esistenza di altri possibili audio, Ranieri dice di «non averne la più pallida idea». «So solo che sono cofirmataria, insieme agli altri componenti del cda Andrea Masullo e Lorenzo Bagnacani, del primo esposto alla Procura di Roma che abbiamo presentato il 6 novembre e di un altro alla Corte dei Conti, presentato il 18 febbraio».

Quanto al clamore della giornata di ieri, l'ex consigliera del cda di Ama dice di non essere «stupita, anzi mi ero stupita del contrario.
Sono sconcertata dal fatto che ancora non sia stato approvato il bilancio 2017 di Ama e che non ci sia clamore su questo». «La cosa che mi ha particolarmente colpito è la modalità con cui Raggi ha detto in tv che avremmo redatto un bilancio irregolare. Valuterò nelle sedi competenti queste parole. La nostra cacciata è stata fondata sul rifiuto di cambiare il bilancio, di riformularlo in un modo che non ritenevamo corretto, sulla base dei numerosi pareri arrivati dai più grandi esperti di diritto aziendale e di principi di ordinamento contabile». La città era sporca e non facevamo il lavoro per cui eravamo pagati? «Raggi non ha detto che dal 27 marzo 2018 abbiamo avuto una anomala produzione di rifiuti, arrivando ad aprile a un +10%. Una città dentro la città, una anomalia incomprensibile per cui è stata attenzionata anche la Procura. C'era poi il problema dei mezzi fermi, le gare deserte, l'incendio del Tmb Salario e gli scioperi dei sindacati. Tutti questi fattori hanno creato un rallentamento nella raccolta dei rifiuti ma noi, nonostante tutto, abbiamo retto».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Aprile 2019, 16:56
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