Variante indiana nel Lazio, attesi tre voli da Nuova Delhi: «Bloccate quegli aerei»

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di Francesco Pacifico e Flaminia Savelli

Corsa contro il tempo per cancellare i tre voli attesi a Fiumicino tra mercoledì e venerdì, provenienti dall’India. Considerati delle vere bombe voltanti sul fronte della minaccia di nuovi contagi. In quest’ottica crescono i timori dopo che uno tra i 21 positivi scoperti sull’aereo proveniente da Nuova Delhi sbarcato a Roma mercoledì scorso, avrebbe contratto la variante indiana al Covid. Questo tampone, però, non è stato sequenziato allo Spallanzani. 

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Su questo versante soltanto oggi i laboratori dello Spallanzani dovrebbero terminare il sequenziamento sui tamponi dei passeggeri e fare chiarezza sui viaggiatori di quel volo. Ma l’allarme è alto. Anche perché il sistema messo in piedi per impedire l’arrivo in Italia di cittadini dall’India, dal Bangladesh e dallo Sri Lanka - stando all’ultima ordinanza del ministero della Salute può entrare soltanto chi è in possesso di cittadinanza - di fatto sabato ha registrato una falla molto pericolosa. 

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Al Leonardo da Vinci è arrivato da Parigi un cittadino indiano (poi negativo al tampone) che è stato fatto partire dallo scalo francese, nonostante le autorità italiane avessero comunicato alle compagnie straniere il divieto ad accettare questi passeggeri nei voli verso l’Italia. 
Per la cronaca, l’uomo - arrivato nella capitale transalpina due giorni prima - ha detto di non aver saputo nulla del divieto, ma è stato rimandato indietro una volta fermato dalla Polaria e dai funzionario dell’Usmef.

Come detto, mercoledì, giovedì e venerdì sono attesi a Fiumicno tre voli diretti tra India e Italia. La speranza è che, viste le restrizioni della circolare ministeriale - siano talmente pochi i passeggeri in grado di viaggiare verso l’Italia, con le compagnie costrette a cancellare queste tratte. 

Al momento, dall’Air India, non è ancora arrivata nessuna comunicazione all’Adr, la società che gestisce lo scalo romano. Fatto sta che il governo, la Regione e la Protezione Civile stanno usando tutta la loro moral suasion per annullare questi viaggi, con la Farnesina che poi gestirà in proprio il rientro degli italiani dal Subcontinente indiano. 

Problema questo non da poco, come dimostra il fatto che tra venerdì e ieri sono arrivati, con voli che hanno fatto scalo a Doha, 12 italiani di stanza in India e in fuga dal virus. 
Per la cronaca, i 12 sono risultati negativi ai tamponi e trasferiti per la quarantena obbligatoria nella struttura alberghhiera Casa tra noi, nei pressi di via Gregorio VII, anche perché i posti nei Covid hotel allestiti (come lo Sheraton) e quelli nella caserma della Cecchignola, sono esauriti. Ma a creare più allarme è stato l’arrivo di un cittadino indiano a Roma, senza cittadinanza italiana, nonostante l’ordinanza Speranza lo vieti. 

LE DISPOSIZIONI
Racconta Carmine Guarino, responsabile per Fiumicino e per il Centro Italia delle Usmaf, Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera: «In teoria un fatto del genere non dovrebbe accadere, perché abbiamo comunicato a tutte le compagnie straniere che non possono trasportare verso l’Italia cittadini provenienti da India, Bangladesh o Sri Lanka. E l’abbiamo fatto proprio per evitare le cosiddette triangolazioni». Parliamo della possibilità che un abitante di questi Paesi, in area Schengen, possano evitare i controlli e salire su un vettore con destinazione per il Belpaese. Cosa che è successa l’altro ieri a Parigi. «In ogni caso, anche chi proviene dalla Ue deve fare il tampone e fare la quarantena. Noi, poi quel cittadino lo abbiamo individuato e fermato».

 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Maggio 2021, 07:56
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