Vaccino Lazio, oggi via alle dosi per 4mila docenti: saltano 8mila ore di lezione (in un solo giorno)

Lazio, oggi via ai vaccini per 4mila docenti: saltano 8mila ore di lezione (in un solo giorno)

di Camilla Mozzetti e Francesco Pacifico

Vaccini ai prof si parte ma con l’incognita delle dosi e il problema - già sottolineato da decine di presidi - delle assenze degli insegnanti che, per immunizzarsi, non saranno presenti a scuola almeno per un giorno. Il fischio di inizio è per oggi in trenta centri vaccinali del Lazio con la somministrazione delle prime 4 mila dosi ad altrettanti docenti tra i 45 e i 55 anni a fronte di oltre 32 mila prenotazioni mentre la Regione è pronta ad anticipare la vaccinazione per i soggetti malati - a prescindere dall’età - in cura presso ospedali e centri tumorali.

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La campagna complessiva tuttavia resta complessa, sul fronte della scuola i professori non sono compatti, molti non vogliono ricevere il vaccino dell’AstraZeneca perché lo reputano meno sicuro rispetto a quello della Pfizer (al riguardo la Regione dovrebbe emanare una nota per spazzare via i dubbi), altri invece per immunizzarsi non potranno garantire le proprie ore di lezione. E quelle a rischio, solo nel primo giorno, sono almeno 8 mila. «Un problema che abbiamo evidenziato - spiega la vicepresidente dell’AssoPresidi di Roma e del Lazio Cristina Costarelli - ma che non sembra potersi risolvere se non con la riduzione dell’orario per quei prof che nel giorno della vaccinazione non entreranno a scuola». Questo perché tra gli appuntamenti, la trafila burocratica che deve comunque essere svolta con il riempimento dei moduli e l’attesa dopo l’iniezione per scongiurare effetti collaterali, il docente figurerà assente.

 

Da crono-programma le vaccinazioni per questa categoria dovrebbero continuare a ritmo costante - ovvero 4 mila iniezioni al giorno - anche nelle prossime settimane.

Ma tutto dipende dalla disponibilità delle dosi. «Al momento abbiamo 8 mila vaccini al giorno», spiega l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato che non servono solo al comparto scolastico. Nel Lazio se ne potrebbero somministrare 30 mila al giorno ma mancano le scorte. «Solo la cancellazione di 9 mila consegne AstraZeneca produrrà i principali effetti sulla campagna vaccinale dai medici di famiglia - prosegue D’Amato - L’avvio resta al primo marzo ma il taglio comporterà una riduzione delle distribuzioni iniziali ai medici» almeno nelle prime settimane. Il tutto quando invece proprio la campagna dovrebbe accelerare anche per contrastare l’avanzata della variante inglese Sars-Cov-2 che si sta diffondendo principalmente nelle scuole del primo ciclo con l’ultimo istituto chiuso ieri a Roma nord.

I CRONICI

Intanto la Regione Lazio sta studiando come bypassare i limiti stringenti - di età in primis - imposti a livello nazionale per anticipare le vaccinazioni agli under 80 fragili. Stando all’attuale calendario vaccinale, chi ha meno di 80 anni dovrà aspettare almeno giugno per vedersi somministrato il farmaco, marcato Pfizer, perché il vaccino di AstraZeneca può essere destinato soltanto a chi ha meno di 65 anni ed è in buona salute. Un’attesa troppo lunga, soprattutto in presenza delle varianti che rendono più aggressiva la malattia. Proprio per questo la Regione ha deciso di anticipare la “copertura” per gli under 80 con malattie croniche. Soltanto nel Lazio ci sono quasi 400 mila persone tra i 66 e i 79 anni con almeno due patologie gravi o invalidanti. Nelle prossime ore le Asl avranno a disposizione una lista con i casi che necessitano in breve tempo delle fiale di Pfizer, da affiancare agli over 80 che si sono prenatati. Anche se nei centri vaccinali e negli ospedali, sfruttando il sistema della “panchina”, è già iniziata la somministrazione per i trapiantati e dializzati, ma si vuole ora passare ai soggetti con tumori in corso o guariti, patologie polmonari, ischemiche o cardiache che minano le difese immunitarie. L’obiettivo è arrivare, dosi permettendo, a un migliaio di fiale inoculate a settimana prima di giugno. Copertura anche ai malati gravi ricoverati in ospedale, quando vengono dimessi. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Febbraio 2021, 09:21
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