Vaccini ai vigili, si parte a Roma e nel Lazio. Fiale a professori e bidelli solo se residenti

Vaccini ai vigili, si parte a Roma e nel Lazio. Fiale a professori e bidelli solo se residenti

di Lorenzo De Cicco

Nel piano vaccini del Lazio entrano vigili urbani, detenuti e soggetti «vulnerabili»: quindi cardiopatici, diabetici, chi ha una malattia epatica o respiratoria. A seconda delle categorie, potranno iniziare a vaccinarsi tra domani e i primi di marzo. Dopo una girandola di riunioni tra l’Unità di crisi Covid della Regione e i vertici delle Asl, nelle ultime ore è stata ritoccata la bozza della strategia per somministrare il siero anti-virus. Uno scadenzario che inesorabilmente cambia, si allarga, si restringe, a volte anche nel volgere di pochi giorni, a seconda delle dosi a disposizione, facendo la tara tra il balletto degli annunci delle industrie farmaceutiche e le scorte effettivamente arrivate nei magazzini. Ecco l’ultima versione, ritoccata ieri sera dall’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato: oltre alle forze dell’ordine under 55, per cui lunedì sono partite le prime inoculazioni, tutte nel parcheggio lunga sosta di Fiumicino, da domani si aggiungeranno anche le somministrazioni ai vigili urbani. I pizzardoni avevano protestato per quella che sembrava all’inizio un’esclusione dalla lista delle priorità. L’Arvu (associazione romana vigili urbani) col barricadero leader Mauro Cordova già ipotizzava uno sciopero dei controlli anti-assembramento in assenza di punture, ma la Pisana, d’intesa con la Prefettura e col comandante del Corpo Angeloni, ha giocato d’anticipo e alla fine i caschi bianchi sono stati inseriti nel calendario: si partirà domani, sempre presso l’hub vaccinale di Fiumicino, che oggi sarà visitato dal prefetto Matteo Piantedosi. L’elenco con i primi agenti sarà stilato nel quartier generale della Municipale nelle prossime ore.

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Pazienti vulnerabili

Altra novità: da metà marzo si procederà con la vaccinazione dei detenuti, sempre sfruttando l’AstraZeneca, raccomandato per il momento a chi ha meno di 55 anni (ma l’Aifa potrebbe decidere di alzare l’asticella a 65 anni). L’assessore D’Amato ha voluto accelerare la campagna di somministrazione per i soggetti vulnerabili: «Saranno presi da subito in carico dalle strutture sanitarie purché rientrino nelle fasce individuate dal Ministero».

Fa parte della categoria chi è affetto da grave obesità, chi ha malattie respiratorie, cardiocircolatorie, diabete, fibrosi, malattie epatiche, cerebrovascolari, patologie oncologiche, insufficienze renali. Si partirà a marzo, le modalità di prenotazione saranno individuate a breve.

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Bidelli pendolari

 Domani partiranno le prenotazioni del personale scolastico under 55, si procederà per fasce di età secondo questo calendario: chi ha tra i 45 e i 55 anni potrà riservare un appuntamento per la prima e la seconda dose dal 18 febbraio; chi ha tra i 35 e i 44 anni potrà prenotare dal 22 febbraio; per gli under 34 si parte con i clic dal 26 febbraio. L’indirizzo è prenotavaccino-covid.regione.lazio.it. Esclusi (oltre naturalmente agli studenti) prof e bidelli che non risiedono nel Lazio. I pendolari - migliaia, tra gli inservienti - dovranno vaccinarsi nella regione di appartenenza, come prevedono le indicazioni nazionali. La Pisana promette controlli anti-furbi.


Dal primo marzo ci si potrà vaccinare anche dal medico di base: il prossimo mese toccherà ai 55-54enni, ad aprile a chi ha tra i 53 e i 52 anni, a maggio alla fascia d’età 51-50. E si procederà a questo ritmo a giugno (49-48 anni), a luglio (47-46), ad agosto (45-44 anni). Il turno degli under 40 al momento sarebbe oltre settembre. Ma si spera in un’accelerazione se l’Ema e l’Aifa approveranno nuovi farmaci nelle prossime settimane. I medici di base riceveranno un bonus per le vaccinazioni, l’accordo è stato ufficializzato ieri: 10 euro per ogni dose somministrata - si sale a 18,9 per quelle a domicilio - più un incentivo da 5 euro per paziente vaccinato se lo studio avrà immunizzato almeno il 60% dei mutuati. Ad oggi nel Lazio sono state vaccinate, con tanto di richiamo, 116mila persone, le dosi somministrate sono 296mila, di cui 55mila ad ultra-ottantenni. 
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Febbraio 2021, 00:42
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