Roma, maxi sequesto della polizia: 50 chili di cocaina, 50 chili di hascisc e 390.000 euro in contanti

Prenestino, maxi sequesto della polizia: 50 chili di cocaina, 50 chili di hascisc e 390.000 euro in contanti

di Marco De Risi
Copo grosso della squadra mobile romana. In due distine operazioni di contrasto alle piazze di spaccio, gli agenti hanno sequestrato 52 chili di cocaina e 50 chili di hascisc. Non solo hanno anche sequestrato la somma di 390.000 euro in contanti. Lo stupefacente, una volta immesso nel mercato avrebbe fruttato oltre 6 milioni di euro. Tutto ha avuto inizio nella serata del 21 settembre scorso, quando la Sezione Antidroga della Squadra Mobile, nel corso di un'attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti nella Capitale, ha tratto in arresto tre cittadini italiani. Il monitoraggio delle maggiori piazze di spaccio – in particolare quelle insistenti nel quadrante est della città - e l’intensa attività investigativa, hanno consentito nei giorni scorsi di riscontrare la presenza nella periferia del Prenestino di un furgone Mercedes, il cui proprietario non risultava risiedere nelle vicinanze. I servizi di osservazione eseguiti dalla polizia nei confronti del furgone ne hanno evidenziato il coinvolgimento in attività illecite e, pertanto, gli agenti hanno proceduto al suo controllo. Alla guida del veicolo veniva individuato V.F., 54 anni, di origini messinesi e gravato da precedenti contro il patrimonio e in materia d’armi, il quale veniva trovato in possesso di 1,2 kg di cocaina.

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Gli elementi emersi a seguito di questo primo sequestro portavano ad approfondire il contesto nel quale si muoveva V.F., ritenuto parte attiva di una organizzazione criminale più ampia e ramificata. In particolare, gli investigatori estendevano le attività di osservazione anche in zona Casal Lumbroso, luogo di residenza dell’intestatario del veicolo Mercedes, S.P.  di 37 anni, il qual veniva difatti individuato nei pressi della propria abitazione, unitamente a A.V. di 26 anni, che si trovava alla guida di un altro furgone Mercedes.
Entrambi, con precedenti di polizia e originari della provincia di Vibo Valentia, risultano legati da rapporti di parentela al latitante Tassone Gianluca, condannato alla pena di 13 anni e 7 mesi per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

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Il controllo,  tempestivamente eseguito sul furgone guidato da A.V., intento ad uscire da un garage di Via Giorgio Bo, permetteva di rinvenire e sequestrare 52 kg di cocaina ed un trolley contenente 388.980 euro in contanti, nonché  numerosi telefoni cellulari e sim telefoniche di gestori esteri. Elemento di interesse è, inoltre, la particolare forma nella quale è risultata confezionata la sostanza stupefacente: infatti, oltre al tradizionale “pacco” del peso di 1 Kg., la stessa  si presentava modellata in tegole curve del peso di 200 grammi ognuna. La droga, pura al 100 %, una volta immessa sul mercato avrebbe fruttato più di 5 milioni di euro.

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Altro duro colpo al traffico di sostanze stupefacenti è stato inferto nel pomeriggio del 23 settembre scorso dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile che ha tratto in arresto due cittadini italiani A.D., 63enne di origini napoletane e S.F. romano di anni 57, trovati in possesso di più di 50 kg di hashish occultato all’interno di una autovettura di proprietà di una società riconducibile ad A.D..
Ad insospettire gli operatori – in transito nella zona di Statuario - Capannelle - l’andamento del veicolo che procedeva a passo d’uomo nel medesimo senso di marcia per non attirare l’attenzione delle forze dell’ordine e l’atteggiamento insofferente dei due soggetti fermati.
All’atto del controllo, infatti,  venivano rinvenute sia all’interno del portabagagli che abilmente occultate nel vano porta ruota di scorta, tre voluminose buste contenenti più di 90 panetti di hashish, per un totale di 50,2 kg, destinati al mercato illegale capitolino.
Entrambi i soggetti, peraltro, sono risultati gravati da precedenti specifici per la violazione della normativa in materia di stupefacenti: A.D., infatti, era stato tratto in arresto nel 2006 presso l'aeroporto internazionale di Vienna, poiché trovato in possesso di kg. 16 di cocaina occultati in una valigia e successivamente estradato in Italia per espiare la pena. Ancora, nel 2017  era stato arrestato e successivamente condannato nel 2017 per aver trasportato dal Perù, all’interno del proprio bagaglio aereo, 7 kg. di cocaina.
S.F. invece, annovera una lunga lista di precedenti, tanto da essere stato più volte arrestato in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere nell’ambito di operazioni di polizia – tra le quali l’operazione “Droga-Bus” condotta dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile - finalizzate al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti.
 
 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Settembre 2020, 14:13
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