Roma, scuole in rivolta: «No al rientro il 18». Dal Tasso al De Sanctis ira studenti

Scuole in rivolta: «No al rientro il 18». Dal Tasso al De Sanctis ira degli studenti

di Francesco Pacifico

«Noi nel Lazio, lunedì prossimo, riapriremo la scuola. Ma dobbiamo sapere che il margine di rischio di aumento dei contagi c’è ed è molto serio». Dopo il rinvio di 7 giorni, Nicola Zingaretti ha deciso che dal 18 le lezioni si svolgeranno come disposto dal governo: il 50 per cento degli studenti (circa 75mila) tornerà in classe, gli altri resteranno in Dad. Ma fino ad allora possono cambiare tante cose: alcune scolaresche hanno già fatto sapere che a queste condizioni - trasporti e orari in cima alle criticità - è meglio continuare con la didattica a distanza. Di più, sui social e sulle chat c’è chi ipotizza un altro sciopero proprio per il 18. Tutto questo mentre sempre ieri in un incontro con i sindacati e la Regione, il direttore scolastico Rocco Pinneri ieri ha fatto sapere che tutto quello che si doveva fare per ripartire in sicurezza, è stato realizzato. In una lettera alle famiglie Pinneri sottolinea gli sforzi «per tener sotto controllo il rischio epidemiologico, garantire il diritto allo studio degli studenti e per tutelare la loro sicurezza e quella del personale. Naturalmente, gli studenti certificati “fragili” potranno continuare a frequentare integralmente a distanza».

Spostamenti in zona arancione, deroga sulle seconde case nella stessa regione. Resta lo stop allo sci


In un comunicato diffuso ieri pomeriggio gli studenti del Tasso, eccellenza liceale romana, hanno fatto sapere: «Teniamo a ribadire che non vogliamo il rientro a scuola immediatamente e a tutti i costi, anzi contestiamo le modalità per il rientro previste attualmente, che non tengono in nessun modo conto delle criticità di chi la scuola la vive realmente e non ci assicurano la sicurezza necessaria per poterci rimanere». Ragionamento non diverso arriva da Lorenzo Manara, rappresentante d’istituto del De Sanctis: «Tutti noi vogliamo rientrare in classe, ma per farlo ci devono essere le condizioni. Personalmente credo che i problemi vadano ben oltre i trasporti». Al Lucrezio Caro, dove si è fatta didattica a distanza anche durante lo sciopero di lunedì, sono gli insegnanti a chiedere di restare in Dad, per salvaguardare il programma di verifiche in prossimità della fine del quadrimestre.

Crisi di governo, l’attesa dei giornalisti fuori da Palazzo Chigi durante il CdM


Rischio scioperi

Sulla scuola è il caos, anche se la Regione ha provato ad accelerare sul rientro in classe, che dal 25 riguarderà il 75 per cento degli studenti.

L’ultima parola su possibili deroghe, di fatto, è dell’ufficio scolastico regionale e già una decina di richieste di restare in Dad da parte di presidi, per lo più per mancanza di spazi, sono state o stanno per essere recapitate al direttore Rocco Pinneri. Il quale si è già attivato, ma per trovare i locali che mancano. Ma è facile ipotizzare che alcune scolaresche, per protesta, proveranno a collegarsi comunque in Dad da lunedì, anche perché sul tema ragazzi e insegnanti sono divisi.

Roma, scatta il piano freddo: richieste di aiuto triplicate, Campidoglio apre le palestre chiuse per Covid

Decisione sofferta

Da via Cristoforo Colombo fanno sapere che la decisione di Zingaretti è stata molto sofferta tanto che davanti ai microfoni di Sky non ha nascosto i rischi di ulteriori contagi. In quest’ottica lui e l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, hanno chiesto alle famiglie di portare i loro figli (gratuitamente) a fare i tamponi ai drive in. Finora, su 13mila slot disponibili, ne vengono prenotati 6mila. A spingere il governatore verso la riapertura due considerazioni: la prima, soprattutto, con una crisi di governo in atto, è legata alla volontà di mantenere una posizione univoca a livello nazionale; l’altra è il basso numero di contagi nella fascia 14-18. Detto questo, si tornerà indietro se il numero dei positivi salirà. In un incontro con i sindacati di insegnanti e presidi, l’assessore alla Scuola, Claudio Di Berardino e il direttore Pinneri hanno ribadito che la scuola riapre in sicurezza tra 2.300 corse in più di autobus, tamponi gratuiti e misure di distanziamento. Prof e presidi chiedono di più, compresa più chiarezza sul futuro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Gennaio 2021, 00:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA