Scuole chiuse a Roma per maltempo, scontro presidi-Campidoglio. Raggi: vita vale più di polemiche

Video
Sono un caso le scuole chiuse per maltempo a Roma. «Per un un po' pioggerella» si fa un «danno di immagine altissimo alla scuola», attaccano i presidi secondo cui «al posto di chiudere le scuole dovevano essere mobilitati i municipi con i loro uffici tecnici per verificare lo stato delle strutture a rischio». Replica Virginia Raggi, rivendicando la decisione: «La vita vale più delle polemiche». E prima di lei è l'M5S di Roma ha prendere le sue difese: il provvedimento, sottolinea, è stato preso «per la sicurezza dei bambini».

Maltempo a Roma, 100 interventi dei vigili del fuoco: alberi caduti su auto, chiusa la ferrovia per Civitavecchia
Maltempo, disagi in tutta Italia: albero su auto a Salerno, ferita una ragazza

«Nell'ordinanza di Raggi - attacca il presidente dell'Associazione nazionale presidi di Roma Mario Rusconi - c'è scritto che i presidi devono presidiare gli istituti, un'espressione vaga e ambigua che non c'è nel contratto di lavoro dei dirigenti scolastici». «Sono ad un convegno organizzato dal Ministero dell'Istruzione alla Galleria Nazionale di Arte moderno con professori e studenti venuti da tutta Italia, che sono stupefatti della chiusura delle scuole romane».

«Amministrare - contrattacca Raggi - significa avere il coraggio di prendere anche decisioni giuste impopolari, come chiudere le scuole quando c'è il rischio, attestato dai bollettini meteo della Protezione Civile, di una burrasca di vento che mette a repentaglio la sicurezza degli studenti. La vita umana vale più delle polemiche di qualche aspirante politico che pontifica sul 'danno altissimo di immagine alla scuola'».

Scuole chiuse a Roma, mamma Raggi si porta il figlio in Campidoglio


«Mario Rusconi - le fa eco M5S Roma - pur di fare una comparsata in TV e vedere il suo nome scritto sui giornali, è disposto a tutto: anche far rischiare a bambini e studenti di farsi male a causa del maltempo. In alcune zone a Roma oggi le raffiche di vento hanno raggiunto anche i 100 km/h». «Non gli interessa la sicurezza e l'incolumità dei cittadini. A noi sì, ci interessa e per questo è stata emanata l'ordinanza di chiusura delle scuole». Nel post comparso su Fb, M5S ricorda che «l'ordinanza di chiusura delle scuole» è stata emanata «dopo l'allerta meteo della Protezione civile della Regione Lazio. Consiglio a Rusconi di chiacchierare meno e lavorare di più si legge nel post -. Ci sono stati i sindaci in Italia che da inizio novembre hanno chiuso le scuole anche due volte ogni due tre giorni, al primo accenno di pioggia. Noi lo abbiamo fatto oggi perché era assolutamente necessario. ormai si strumentalizza tutto, anche la sicurezza. Basta!».
 
 

Virginia Raggi ha chiesto ai romani di «limitare il più possibile gli spostamenti e fare molta attenzione su strada».
Ieri, ventidue minuti prima delle 9 di sera, la sindaca ha annunciato di aver firmato un'ordinanza «per disporre domani (oggi ndr) la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, parchi, cimiteri e ville storiche. Perché la sicurezza dei nostri figli e dei cittadini è la cosa che ci sta più a cuore». Ma al di là dei buoni propositi, ha finito, vista l'ora in cui il provvedimento è stato reso noto, per prendere in contropiede e creare disagi alla città. Iniziando dai genitori, che lavorano e in fretta e furia ieri sera hanno faticato per organizzarsi e per tenere a casa i figli. Non a caso Mario Rusconi, il presidente dei dirigenti scolastici, è sbottato: «Certo che se chiudiamo le scuole per ogni allerta maltempo che arriva... Comunque a noi nessuno ci ha avvertito, anche perché stando all'ordinanza i dirigenti devono garantire il presidio degli istituti. Ma alla nostra incolumità non ci pensa nessuno?».

Alla base della decisione della sindaca l'ultimo bollettino di Allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale, dove, nella giornata di oggi, si prevedono «dalla tarda mattinata, e per le successive 24-36 ore, sul Lazio: venti di burrasca o burrasca forte, con raffiche di tempesta. Forti mareggiate lungo le coste esposte». Eppoi precipitazioni sulle zone centro-meridionali della Regione, «frequente attività elettrica e forti raffiche di vento». Le norme in vigore danno ai prefetti e ai sindaci la facoltà di sospendere il servizio scolastico in caso di emergenze sanitarie, di pericolo per l'ordine pubblico o l'incolumità dei cittadini oppure per eventi straordinari come tempesta, nevicate o alluvioni. Non c'è un obbligo di legge, quindi, ma in questi casi incide molto la condizione degli stabili scolastici o la manutenzione stradale o quella degli alberi. Tutti fronti sui quali Roma Capitale è a dir poco deficitaria.


IL PRECEDENTE
Nel novembre dell'anno scorso la sindaca Raggi prese la stessa decisione: chiudere la scuola, scatenando le ire dei cittadini. Anche perché in città dove il maltempo è meno clemente di quanto lo è a Roma - New York, Londra, Parigi o Milano per restare più vicini - gli istituti chiudono soltanto quando ci sono le tempeste di neve. Come ha rilevato 48 ore fa l'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi di Roma, nella Capitale mancano infatti i servizi minimi per gestire le ondate di vento e pioggia, si paga l'assenza di manutenzione degli edifici pubblici.
Guardando soltanto alle scuole superiori, in città, un terzo delle strutture pubbliche, circa 120, necessità di lavori di messa in sicurezza. E sono le stesse dove piove in aula e gli spifferi alle finestre non riescono a difendere gli studenti dal freddo. Se non bastasse, in due realtà su tre, poi, è assente un sistema adeguato antincendio. In un'inchiesta svolta dall'istituto Piepoli, la metà dei genitori interpellata ha bocciato gli istituti per la manutenzione. Sempre restando all'ultimo report dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi, le potature degli alberi, quelle indispensabili per evitare il crollo delle piante secolari che ci sono nella Capitale, sono calate in un anno da 2.803 interventi a 2.155, con le risorse necessarie a questo capitolo del Bilancio scese di 2 milioni di euro. Mentre sono cinque milioni di euro i fondi che sempre le autorità preposte - Roma Capitale in testa - ha tagliato sul fronte dello spazzamento delle strade. Senza il quale - quando piove o c'è vento - le principali arterie diventano pericolose da percorrere per le automobili come per i pedoni.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:53
© RIPRODUZIONE RISERVATA