Scuola, software in tilt nel Lazio: salta l’assegnazione di quattromila cattedre

Elenchi non aggiornati o doppi conferimenti: in panne l’algoritmo del Ministero, gli istituti riaprono senza professori e con orari ridotti

Scuola, software in tilt nel Lazio: salta l’assegnazione di quattromila cattedre

di Flaminia Savelli

Scuola, cattedre vuote e non solo perché le assunzioni per i docenti di ruolo nel Lazio sono state appena 3 mila. A mandare il tilt il sistema di assegnazioni è stato anche l’algoritmo utilizzato dal Ministero dell’istruzione. Tra giugno e luglio gli elenchi dei supplenti non sono stati aggiornati e quindi, le chiamate sono andate a vuoto. In alcuni casi addirittura, è stata registrata una doppia assegnazione. Un caos che questa mattina si tradurrà in docenze vacanti e orari ridotti.

 
IL RICORSO 
«Siamo pronti ad andare fino in fondo. Ci stiamo preparando per presentare un ricorso agli uffici competenti così come sta già facendo la Regione Toscana» annuncia Saverio Pantuso, segretario Uil Lazio. «Abbiamo sollevato la questione delle assegnazioni nel mese di agosto quando ci siamo resi conto delle caselle scoperte. Eppure - sottolinea - dal ministero non abbiamo ricevuto alcuna risposta. I ragazzi, ancora una volta, pagheranno il conto più salato di questa disorganizzazione». Sono 3 mila i prof ancora da nominare e 1.200 il personale Ata.
Intanto da oggi 200 istituti della Capitale riapriranno dopo la pausa estiva. Un rientro anticipato per guadagnare i giorni da spalmare per i prossimi ponti.

All’appello però mancano appunto, i prof. Dunque la soluzione - provvisoria - è di applicare le chiusure anticipate. In attesa che venga risolto il rebus delle nomine. C’è poi ancora un nodo da sciogliere perché negli elenchi del corpo insegnante, mancano anche gli insegnanti di sostegno. Numeri allarmanti per gli Istituti comprensivi: «Nella mia scuola ne mancano ancora 45» segnala Valeria Sentili, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Francesca Morvillo. «Una situazione con cui ci troviamo a fare i conti tutti gli anni.

Ma quest’anno, la percentuale è altissima». Questa mattina al suono della campanella ne mancherà almeno il 70%. Agli alunni verrà assicurata la presenza di un docente. Tuttavia: «Sono ragazzi che necessitano di competenze specifiche e l’obiettivo è risolvere quanto prima la questione» conclude la preside Sentili. 


LE PROTESTE
Secondo i dati ministeriali questa mattina saranno 702.780 gli alunni che torneranno in aula. Di questi, 75mila sono i bambini della scuola dell’infanzia, poco meno di 220mila quelli delle elementari, 152mila quelli delle medie. Sono invece 256mila i liceali delle superiori. Quindi i numeri aggiornati del personale scolastico per il 2021-2022: 868 sono le immissioni in ruolo a tempo indeterminato del personale Ata (i bidelli). Tremila i docenti a tempo indeterminato. Troppo pochi, appunto, per coprire tutte le cattedre scoperte. Con gli studenti già pronti a scendere in piazza. 


Sono due le manifestazioni già organizzate. La prima ieri alle 19.30 davanti al Ministero dell’Istruzione di viale Trastevere. «In questa campagna elettorale, poi, si parla poco e male di scuola, di università e di giovani, e ancora una volta senza chiederci cosa ne pensiamo. Per questo come Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari abbiamo scritto un manifesto con 100 proposte dalla nostra generazione, per la nostra generazione e il futuro» hanno spiegato ieri i giovani alunni. Per oggi invece l’appuntamento è alle 8.30 all’ingresso di 50 istituti dove i presenteranno con striscioni e bandiere e daranno il via a un flash-mob: «Dal Ministero - spiegano ancora i ragazzi promotori dell’iniziativa - arriva poca chiarezza circa le misure Covid per l’ennesimo anno, all’interno di un sistema scolastico e universitario in cui non si è investito».
 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Settembre 2022, 16:25
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