Morto alla Sapienza, si muove la procura: «Omicidio colposo»

Morto alla Sapienza, si muove la procura: «Omicidio colposo»

di Michela Allegri
Da un lato l’inchiesta sul decesso di Francesco Ginese, dall’altro lato gli accertamenti sulle feste abusive all’interno dell’università La Sapienza di Roma. E poi la polemica politica, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini in prima linea contro il Rettore: «Perché tollera l’illegalità e non fa nulla? - dice il vicepremier leghista - La responsabilità di questa morte è anche di chi permette queste illegalità da troppo tempo, tra occupazioni di aule e feste non autorizzate con uso e abuso di alcolici e altre sostanze». Per la morte di Ginese, deceduto a 26 anni dopo essersi lacerato l’arteria femorale nel tentativo di scavalcare uno dei cancelli dell’ateneo, il pm Stefano Rocco Fava indaga per omicidio colposo. Ricevuta la prima informativa della Digos, il magistrato ha disposto l’autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni.

I VIDEO<QA0>
Ma in Procura deve arrivare anche un secondo rapporto degli investigatori: quello che farà il punto sull’ultima festa non autorizzata che è andata in scena tra le mura dell’università. I poliziotti stanno identificando i promotori dell’evento - la Notte Bianca - organizzato dai collettivi e dai movimenti degli studenti. Al vaglio degli investigatori ci sono immagini e filmati della serata. All’evento, con ingresso libero, erano presenti circa 2.500 ragazzi. «Ma non strumentalizzate la morte di nostro figlio», l’appello dei genitori del ragazzo.
Non è la prima volta che la procura indaga sulle feste abusive alla Sapienza: il pm Erminio Amelio ha aperto un fascicolo su due precedenti eventi. In quelle occasioni per partecipare era necessario pagare un biglietto all’ingresso. Il reato ipotizzato dal magistrato è la violenza privata e la Digos ha denunciato 22 persone.
Dopo l’incidente, sulla pagina Facebook della serata è comparso un lungo post: «Sapienza Porto Aperto non è stato un rave. È stata piuttosto un’iniziativa artistico-culturale articolata in dibattiti sull’attualità, sport, musica, danze, live painting. Appena conosciuta la gravità dell’incidente occorso a Francesco, in un luogo della città universitaria distante dagli eventi artistici e musicali, questi ultimi sono stati immediatamente interrotti».

LE POLEMICHE<QA0>
Mentre in procura si indaga per ricostruire le dinamiche della morte del ventiseienne arrivato a Roma da Foggia, monta la polemica sull’ultima festa non autorizzata. Dopo lo scontro tra Rettore e Questura, con il primo che dice di avere segnalato l’evento abusivo e la seconda che ha sottolineato come non sia stato chiesto un esplicito intervento della forza pubblica, ieri hanno preso posizione anche il ministro dell’Interno e quello dell’Istruzione. «È inaccettabile morire a 26 anni per partecipare a un concerto illegale all’interno di un’università pubblica - ha aggiunto Salvini - nel comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Roma era stato affrontato il tema dei rave, ora che ci è scappato il morto il rettore è chiamato a risponderne. Domanderò al collega Bonafede quante denunce ed esposti siano fermi in procura». Mentre il ministro Marco Bussetti sottolinea: «Noi aspettiamo di vedere cosa succederà e cosa farà la Procura. Chiederemo anche spiegazioni al rettore, per avere chiarimenti». Intanto l’Università La Sapienza ribadisce: «L’iniziativa è stata organizzata senza richiedere alcuna autorizzazione. Come succede in questi casi, si è provveduto a inviare una nota informativa alle forze dell’ordine e all’Asl, allertando inoltre il commissariato interno». E aggiunge: «Quando tali eventi non autorizzati effettivamente si svolgono, l’Ateneo procede a presentare un esposto alla Procura. Questa prassi, regolarmente adottata negli anni, ha portato a indagini, all’accertamento di responsabilità e alla persecuzione degli illeciti commessi».

Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Giugno 2019, 01:10
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