Roma, stupro nella discoteca Factory: le serate dei ragazzini di Roma nord tra alcol e feste a tema

Stupro nella discoteca Factory: le serate dei ragazzini di Roma nord tra alcol e feste a tema

di Raffaella Troili
All'ombra dello Stadio Olimpico il vecchio Bosco delle fragole è solo un ricordo. Nel salotto di Roma nord una giovane è stata violentata. Da tre insospettabili come lei. Quelli che il sabato sera si riversano nei locali della Roma bene che aprono le porte a tutti, indistintamente. Ragazze dai vestiti succinti, giovani mezzi fatti con una bella camicia di circostanza in cerca di guai. Tre balordi in pista. Hanno puntato la giovane etiope, uno di loro in particolare. Hanno ballato, scherzato. Alle quattro l'avevano violentata in tre. La comitiva di amici, tutti studenti per bene come la giovane, sono andati a cercarla, l'hanno soccorsa, chiesto aiuto. L'incubo era finito, il pianto e la vergogna ancora si respirano intorno all'Olimpico.
Davanti al Factory club spiegano: «Poteva succedere ovunque, qui c'è il parco, gli stessi slarghi con i parcheggi sono incustoditi».

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LA TRAPPOLA
Invece è successo in un locale di pertinenza del Factory, uno sgabuzzino dove la 21enne etiope è stata attirata da un ragazzo appena conosciuto. Una trappola premeditata. Visto che poco dopo sulla studentessa del Tuscolano si sono avventati altri due. Pare non abbiano fatto nessun video, né che l'abbiano malmenata, si sono solo dileguati dopo la violenza di gruppo. La giovane non aveva neanche consumato da bere, aveva solo ballato e seguito all'esterno il suo carnefice. Dal locale è scattato l'sos intorno alle quattro. Ora è caccia agli stupratori. Romani ha detto la vittima.
Nel locale che più volte ha cambiato nome - un tempo Bosco delle fragole, poi Chalet nel bosco, mèta di pariolini in microcar e folle di giovani di tutta Roma - non hanno voglia di parlare. I cancelli ogni weekend si aprono ormai ai giovani di tutta Roma, che si dimenano in pista. Anni addietro si svolgevano concerti rap, trap, serate afrocubane, all'insegna del divertimento sfrenato. Ora prendono le distanze, un fatto imprevedibile, come i tanti i ragazzi che affollano il locale. «L'abbiamo soccorsa, fatta bere, piangeva e non riusciva a parlare». Intanto però una giovane ha subito violenza, nessuno ha visto niente, ma informazioni utili potrebbero fornirle gli amici, come le foto che vengono scattate durante questi eventi.

LA COMUNITÀ ETIOPE
Per quanto accaduto ha espresso sgomento la Comunità etiope di Roma. La giovane, diplomata in un istituto turistico della capitale, amante del volley, da anni in Italia, integrata a tal punto da partecipare alle elezioni per i rappresentanti di classe e ai progetti Erasmus, voleva trascorrere una serata di svago, una pausa dallo studio al Factory club. Si ballavano le canzoni anni 90, le più conosciute dai giovani frequentatori del Factory, l'evento era pubblicizzato con il titolo Tribute to hit mania. A ingresso libero. I residenti si lamentano: «Da Ponte Milvio in su zona senza controllo e senza regole».

IL PRECEDENTE
Chiuso ad aprile scorso per tre giorni per «motivi di ordine pubblico». Un provvedimento preso dal questore Carmine Esposito sulla base della serie di risse avvenute: una, fuori dalla discoteca; poi c'era stata una persona schiaffeggiata dal buttafuori; in un altro caso, sarebbe stato danneggiato lo specchietto di una macchina. Irregolarità su tre addetti alla sicurezza su 10 furono riscontrate anche nel 2017 quando si chiamava Bosco delle fragole. Cose che succedono in molti locali di Roma, dove la movida rischia sempre più spesso di degenerare, lamentano i residenti. Dove i giovani si sfidano per uno sguardo, le ragazze si fidano di un sorriso carpito in pista.
 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Maggio 2019, 08:07
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