Roma, lo sfregio dei giardinieri: «I parchi noi non li puliamo»
Per esempio a Villa Sciarra, in una delle prime ispezioni, a giugno 2018, un giardiniere comunale è stato trovato «accanto al barbecue», racconta chi ha partecipato al sopralluogo. C’erano perfino i ciocchi da ardere ben impilati: «È stata riscontrata la presenza di cataste di legna all’interno dei locali inutilizzati», si legge nel verbale stilato da Laura D’Aprile, manager del Ministero dell’Ambiente che da due anni guida la Direzione Rifiuti del Comune. A quel “blitz”, si legge nel documento di cui Il Messaggero è in possesso, presero parte anche un funzionario dell’Ama e un membro del Comitato di “Villa Sciarra”, uno dei tanti parchi spesso fagocitati dall’incuria. Neanche a dirlo, mentre l’operatore era accanto alla griglia, nel parco vennero rinvenuti «rifiuti speciali abbandonati» e in generale uno «stato di degrado». Nemmeno l’erba era stata tagliata: il giardiniere, messo alle strette, ha lamentato «la carenza di personale (erano presenti due unità di personale appartenenti a categorie protette inabili al lavoro, oltre a lui) e di mezzi idonei (l’unico mezzo di trasporto presente era privo di revisione e quindi inutilizzabile)», così si legge nel verbale dell’ispezione.
I controlli della Direzione Rifiuti sono proseguiti e non sono state le uniche indagini.
A fine giugno dello scorso anno, è scattata una retata contro i giardinieri assenteisti di Roma: 30 indagati in tutto, 9 dipendenti comunali denunciati e sospesi, accusati di passare il turno nei giardini privati, per incassare un doppio stipendio a fine mese.
Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Febbraio 2020, 10:14
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