Roma, piste ciclabili: percorsi "provvisori" già dissestati tra buche, pericoli e degrado

Piste ciclabili, percorsi "provvisori" già dissestati, tra buche, pericoli e degrado

di Pier Paolo Filippi
Da un lato c’è la spinta sulla mobilità sostenibile, con l’annuncio di 150 km di nuove corsie ciclabili. Dall’altra, per chi inforca tutti i giorni la bici, c’è una realtà ben diversa da quella raccontata dalla giunta capitolina di Virginia Raggi: le piste ciclabili già esistenti presentano ancora lunghi tratti che sono lasciati nell’incuria e nel degrado, mentre le nuove corsie ciclabili transitorie, una rete di 150 km progettata per disegnare la mobilità nella fase 2 dell’emergenza Covid, danno problemi ancor prima di entrare in servizio, mentre già si prospettano i primi ritardi sui tempi di realizzazione previsti dal Campidoglio. Così Roma è ancora ben lontana dall’avere una rete di mobilità alternativa degna di una capitale europea.

Tra ciclabili che si interrompono, buche, vegetazione infestante e ostacoli di ogni genere, anche chi vorrebbe usare la bici per i suoi spostamenti spesso rinuncia. Chi si avventura sulle piste ciclabili, nonostante diversi interventi di pulizia effettuati nelle ultime settimane, passa da scenari meravigliosi tra monumenti e natura a scorci di profondo degrado. La nuova pista tra i lungotevere Testaccio e Aventino finisce al momento contro una rete arancione da cantiere: è così da una decina di giorni almeno e le bici transitano con i pedoni sul marciapiedi.

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Specialmente lontano dall’area centrale della città. Alla Magliana, per esempio, il percorso passa attraverso una miriade di discariche abusive tra vecchi elettrodomestici, scarti di edilizia e mobili buttati via. Degrado anche nel tratto in zona Marconi, dove insistevano numerosi accampamenti abusivi.
Le baracche sono state infine demolite, ma tutti materiali sono stati lasciati sul posto. Ma girando per la città si trovano anche ciclabili incompiute. A via Lanciani-Monti Tiburtini, un ponte ciclopedonale sulla ferrovia giace incompleto e in stato di abbandono. In base a un vecchio progetto di riqualificazione dell’area della tangenziale, avrebbe dovuto essere completato nel 2016 ma si è trasformato in una fonte di degrado. Per quanto riguarda la rete di 150 km di corsie ciclabili di nuova realizzazione, le premesse non sono incoraggianti. La prima è la ciclabile di 3,8 km che va dal Torrino all’Eur. È stata “disegnata” su un manto stradale dissestato, a una distanza ridottissima dalla carreggiata dove transitano i mezzi a motore, tra dossi e insidie varie, costringendo il municipio IX a intervenire d’urgenza con dei lavori stradali. Sempre riguardo alle nuove corsie riservate alle bici, in questi giorni si sta lavorando sulla Tuscolana, dove la pista è già stata realizzata fino a via dell’Arco di travertino. Tra circa una settimana, prevede Roma servizi per la mobilità, l’agenzia incaricata di eseguire il progetto, si arriverà a ultimare la struttura fino alla stazione Tuscolana. L’opera, però, sta suscitando forti polemiche per la sicurezza dei ciclisti. «Ci sono dei punti pericolosissimi – afferma Antonio C., 45enne che usa le due ruote per andare al lavoro – come ad esempio alla fine della salita del Quadraro, dove ci sono tratti promiscui tra bici e automobili, incroci pericolosi, obblighi di svolta per le auto che intersecano la corsia». Che il Campidoglio abbia fatto tutto un po’ di corsa, è stato lamentato anche da alcuni municipi durante una riunione della commissione capitolina mobilità lo scorso 22 maggio. Alessandro Drago, assessore alla mobilità del municipio IX, ha lamentato come la corsia ciclabile Torrino-Eur sia stata realizzata su una strada in condizioni critiche senza consultare il Municipio che così non ha potuto fare per tempo i lavori. Problemi segnalati anche dall’assessore all’Urbanistica del Municipio II, Gian Paolo Giovannelli. «Vogliamo implementare le piste ciclabili – ha detto in commissione – ma bisogna tenere conto che non ci sono i soldi per riparare le strade, non possiamo far passare piste dove ci sono buche e crateri». 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Giugno 2020, 09:50
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