Il messaggio è lì bello luminoso, uguali per entrambi i display che sovrastano gli ingressi delle stazioni di Castro Pretorio e Policlinico. Due fermate circa 1,5 km tra loro ma d'importanza strategica. «Stazione chiusa per sostituzione ascensore e scale mobili» recita la scritta. I cittadini ormai l'hanno imparata a memoria visto che la prima festeggerà un anno di chiusura il 5 ottobre e la seconda (4,8 milioni di passeggeri registrati nel 2019) lo farà il 29 novembre. «E' il solito immobilismo di Roma che va a discapito nostro. Io abito a due passi dalla fermata Policlinico e viaggiando spesso la usavo per raggiungere Termini. Ora devo farlo con il taxi e con un aggravio enorme della spesa» ci racconta Valentina, manager 38enne. Un disagio enorme anche per tutti gli studenti della Sapienza dove ieri è ripresa la didatta per molti corsi. «Io abito a Tiburtina e ora ogni mattina sono costretto a scendere a Piazza Bologna e proseguire a piedi» dice Marco al secondo anno di medicina. Una catenella chiude l'accesso alle scale, tre fogli appesi in cui si ribadisce la chiusura e Atac si scusa per il disagio. «Delle loro scuse non ce ne facciamo nulla. Vengo tutti i giorni al Policlinico a trovare mio marito che è ricoverato qui da più di tre mesi» racconta Rita, 75 anni e il peso delle lunghe camminate che fa per arrivare fin qui. «Non posso permettermi sempre il taxi e i miei figli lavorano: nessuno può accompagnarmi e così prendo l'autobus e poi proseguo a piedi. Faccio tre chilometri tutti i giorni». E a sollevare nuovamente la questione è stato potere al Potere al Popolo, che ieri mattina ha lanciato un sit-in nei pressi della fermata metro per chiedere risposte.
LE MOTIVAZIONI
Lo scorso autunno si diceva che le due stazioni avrebbero dovuto riaprire in tempi «ragionevolmente brevi».
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Settembre 2021, 06:56
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