Roma, Andrea ucciso sullo scooter: il pirata è della Penitenziaria

Roma, Andrea ucciso sullo scooter: il pirata è della Penitenziaria

di Alessia Marani

La legge doveva conoscerla benissimo. Che dopo avere impattato e scaraventato a terra quel motorino con Andrea Soldani, 28 anni, e l’amico Davide M. 35 anni a bordo, anziché premere sull’acceleratore e scappare via, avrebbe dovuto fermarsi per prestare soccorso, lui, agente della penitenziaria in servizio oltretutto al Tribunale di piazzale Clodio, doveva saperlo eccome. Invece, forse spaventato, forse temendo di perdere il lavoro o chissà per quale altro assurdo motivo, con la sua Jeep Renegade nera e incidentata, è fuggito via verso casa, a Tivoli, come se niente fosse. Mentre sotto gli occhi dei testimoni increduli (qualcuno aveva preso anche il parziale della targa) e gli obiettivi delle telecamere ad alta definizione presenti in largo Bratislava e tutt’intorno, i carabinieri, i vigili urbani e il personale delle ambulanze si sbracciavano per aiutare Andrea - poi deceduto all’ospedale Santo Spirito - e Davide, ricoverato tuttora in codice rosso al policlinico Gemelli. 

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Le incongruenze

L’incidente era avvenuto lunedì sera nei pressi dell’Olimpico, all’imbocco della tangenziale. L’agente della penitenziaria, il “pirata” si è consegnato martedì sera al commissariato di Tivoli, giusto in tempo, entro le 24 ore, per beneficiare delle attenuanti generiche sull’omissione di soccorso. Questo, almeno, lo sapeva. Il 38enne è stato denunciato per l’omicidio stradale e l’omissione di soccorso, la sua posizione è comunque al vaglio del pm che non ha disposto l’arresto e ha chiesto ai vigili urbani del XV Gruppo, titolari delle indagini, ulteriori approfondimenti. Il pirata verrà risentito in Procura e attraverso le perizie e le immagini riprese dagli impianti di videosorveglianza della zona, si arriverà alla dinamica esatta.

Nella confessione resa dall’agente, infatti, sarebbero state rilevate delle incongruenze: la Jeep è passata realmente con il semaforo rosso? Soprattutto: al volante c’era proprio la guardia giurata o qualcun altro? Gli ulteriori accertamenti serviranno a sgomberare il campo dal minimo dubbio. Stando a una prima ricostruzione dei vigili, il Kymco Agility condotto da Soldani procedeva su viale Antonino di San Giuliano proveniente dal lungotevere e diretto alla galleria Giovanni XXIII, mentre il Suv sarebbe sbucato da via dei Colli della Farnesina, travolgendolo lateralmente. 

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La serata

Andrea era un ottico, lavorava presso la rivendita “Milleocchiali” - una catena di famiglia - di via di Casalotti. Stessa professione di Davide con cui aveva lavorato in passato e fratello di un’altra collega. L’altra sera i due amici stavano rincasando dopo avere partecipato a un addio al celibato. Una serata trascorsa in allegria senza fare eccessivamente tardi, appunto, perché l’indomani bisognava tirare su le saracinesche. Invece, intorno alle 22,30, su di loro è piombata la Jeep Renegade. Chi conosceva Andrea lo ricorda come un ragazzo «molto discreto ed educato». Da poco era andato a convivere con la sua fidanzata in una casa a Torrevecchia, la sua famiglia è di Ottavia. Le condizioni di Davide, che abita a Selva Candida, sono stazionarie. «Dovrà presto essere sottoposto a un intervento a un femore», spiega il papà. 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Luglio 2021, 16:29
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