Roma, appalti per incollare etichette e smistare penne biro: l’ultima beffa in Campidoglio

Appalti per incollare etichette e smistare penne biro: l’ultima beffa in Campidoglio

di Lorenzo De Cicco

Al Comune di Roma urgono incollatori di etichette e addetti allo smistamento delle penne biro. Negli uffici dell’amministrazione capitolina, dove lavorano, non sempre con lena stakanoviana, 23.541 dipendenti, a quanto pare mancano impiegati «qualificati» per «l’applicazione di etichette sui documenti» oppure per la «distribuzione del materiale di cancelleria». Impossibile trovarli tra quelli che già avevano un contratto a tempo indeterminato col Campidoglio, un esercito di travet, geometri e vigili urbani, età media 52 anni, più del 60% sprovvisto di una laurea breve (1.089 non sono andati oltre la terza media, gli altri si sono fermati alla maturità).

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Di conseguenza, davanti al pericolo che l’impiegato addetto alla pratica, oltre a compilarla, debba perfino sottoporsi al sacrificio di apporvi sopra una strisciolina di carta adesiva, il Campidoglio ha deciso di non tentare l’azzardo. E ha ritenuto indispensabile, quindi, arruolare un drappello di operatori privati per svolgere il gravoso incarico. Naturalmente ben ricompensato, con i soldi dei contribuenti. L’amministrazione comunale, il 12 ottobre, ha stanziato oltre mezzo milione di euro per ingaggiare gli irrinunciabili incollatori di etichette, i portatori di stilo e carte bollate, i distributori di numeretti a chi è in coda agli sportelli dell’ufficio Multe.

È tutto annotato in una determina firmata dalla Centrale unica degli appalti di Roma Capitale, la numero 434 del 2020, e nella relazione allegata alla commessa. Sul piatto ci sono 635.703 euro e 56 centesimi, messi a bilancio per il «servizio integrato di ausilio agli uffici, all’archiviazione e alle attività dedicate al pubblico».

Servizio da assicurare, per 3 anni, nelle due sedi del dipartimento Risorse economiche, in via Ciappi e in via Ostiense, indirizzo che molti romani conoscono, dal momento che qui ha sede l’ufficio Multe.


Di cosa dovranno occuparsi i dipendenti delle società reclutate col bando? Passeranno il turno tra la «consegna copie di atti», la «sistemazione di documenti», la «distribuzione» di moduli o di «materiale di cancelleria» (penne e block notes) e appunto l’«applicazione di etichette su documenti e a fini inventariali». Altri ancora saranno indaffarati nello «smistamento della corrispondenza», qualcuno dovrà tenere d’occhio «il video-citofono», c’è chi si piazzerà davanti agli sportelli con i cittadini in coda con l’incombenza di «distribuire la numerazione d’accesso». Sarà assunto per consegnare tagliandini alle persone in fila. 
A leggere l’elenco degli incarichi, viene da chiedersi: ma su 23mila dipendenti già assunti dal Comune, nessuno poteva occuparsi della mansione, magari in coda ad altre, si spera, più impegnative (chi fa la pratica, si diceva, potrebbe anche occuparsi d’incollarci sopra l’etichetta)? A quanto pare no. Lo spiega sempre la relazione tecnica dell’appalto. Il Campidoglio «è carente di personale di categoria B qualificato allo svolgimento» della funzione. Succede, si legge nelle carte comunali, perché una delibera del 2008 ha previsto «la riqualificazione dei dipendenti di categoria B», gli unici, a quanto pare, che erano «in grado di svolgere tali servizi». Non resta quindi che ricorrere «ad operatori esterni». Per avere finalmente etichette incollate a regola d’arte: «Il servizio - scrive l’amministrazione - è indispensabile per garantire i più elevati standard qualitativi».
 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Ottobre 2020, 00:27
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