Movida violenta a Roma, questore Della Cioppa: «Faro sui locali e daspo ai minorenni»

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di Camilla Mozzetti

Promette interventi duri, per «tutelare le persone perbene e i giovani che vogliono solo trascorrere delle ore spensierate», a partire dai divieti di accesso alle aree urbane e dai Daspo per quei ragazzi violenti - minorenni compresi - che nelle ultime settimane hanno infuocato le notti romane. Sempre cercando quel difficile - ma pur necessario - equilibrio tra il diritto alla circolazione, che da domani verrà completamente ripristinato con il passaggio del Lazio in zona bianca, e l’esigenza di garantire una piena sicurezza. In un ampio lavoro di “squadra” che dalla Questura si propaga a Prefettura e Campidoglio. 

Roma, movida folle: poliziotti e carabinieri aggrediti da Campo de' Fiori a San Lorenzo

Questore Mario Della Cioppa, partiamo da un dato: venerdì sera Campo de’ Fiori e San Lorenzo si sono trasformati in teatri di nuovi disordini. Tre giovani arrestati, un minore denunciato, diversi agenti di polizia, municipale, militari dei carabinieri, rimasti contusi. E torna prepotente l’allarme movida. Come pensa di intervenire?
«Accade che gruppi di giovani, spesso anche minorenni, particolarmente esuberanti, trasgrediscano le regole. Sicuramente alcuni esercizi pubblici alimentano questi comportamenti, somministrando bevande alcoliche a minorenni senza richiedere l’età. Stiamo intervenendo con durezza anche in questa direzione: nell’ultima settimana numerosi giovani sono stati arrestati e sottoposti a Daspo urbano, e numerosi gli esercizi la cui licenza è stata sospesa perché contravventori alle norme in materia. Ed è questa la direzione verso la quale andremo nelle prossime settimane: misure preventive personali specifiche, denunce ed arresti per le persone pericolose, sospensioni di licenze per gli esercizi che violano la normativa». 

Il Prefetto Matteo Piantedosi tempo fa parlò di “movida violenta”. Agenti e militari in campo non nascondono una riflessione: “Basta che questi ragazzi vedano una divisa, di qualsiasi tipo, che esplodono”. Perché secondo lei i ragazzini ce l’hanno con la polizia e, più in generale, con le forze dell’ordine?
«Non sono un sociologo ma un tecnico della sicurezza e sono chiamato a mettere in campo strategie complessive idonee che vengono costruite in Prefettura con il supporto di chi compone il Comitato di ordine e sicurezza pubblica, appunto il Prefetto, con il quale sono totalmente d’accordo nelle analisi». 

Roma, movida e lancio di bottiglie: scontri con la polizia a Campo de' Fiori

I ragazzi arrestati venerdì sera sono giovanissimi, alcuni con precedenti. Ma restano coinvolti anche minori, come il 17enne denunciato sempre a Campo de’ Fiori per aver offeso e tirato sigarette accese contro la polizia. Pensa di adottare, ogni qual volta che si verifichino episodi del genere, il Divieto d’accesso alle aree urbane o Daspo specifici? 
«Assolutamente e non solo.

Dobbiamo isolare i violenti, qualsiasi sia la loro età, dai gruppi numerosissimi di bravi giovani che intendono solo trascorrere ore di svago specie dopo questo periodo di pandemia che ha condizionato le nostre vite. Le misure adottate negli ultimi dieci giorni verranno ancora a stretto giro replicate». 

Campo de’ Fiori venerdì sera, dopo i varchi delle settimane precedenti, era “libera”. Controllata a vista dalle forze dell’ordine ma senza più corridoi di ingresso e uscita per le persone. Alla luce di quanto accaduto, pensa di ripristinare il modello delle piazze chiuse? 
«La chiusura delle piazze è conseguente ad un’analisi complessiva del Comitato. La chiusura delle piazze aveva certamente senso compiuto in occasione di un momento pandemico molto virulento. Ora, con la lenta riapertura alla vita sociale, specie con la zona bianca, si rilevano anche altri fattori, a cominciare dal venir meno del coprifuoco, che necessitano di analisi e valutazioni più generali e complessive all’esito delle quali, collegialmente, si troverà il miglior sistema di gestione delle piazze».

Saranno interessate anche le periferie?
«Se si riferisce agli aspetti della movida certamente sì come d’altronde già ora accadeva. Ma le periferie hanno bisogno anche di un altro tipo di dispositivi già in atto e che saranno sottoposti a ricalibrazione in relazione alla evoluzione del ritorno pieno alla vita di tutti i giorni. La sola attività di polizia tuttavia non basta. L’intervento deve essere di sistema».

Dal 22 maggio ad oggi la Capitale e il suo hinterland hanno contato quattro omicidi e diversi accoltellamenti. I cittadini, a partire da chi risiede agli angoli di Roma, parlano di “insicurezza dilagante”. Come pensa di intervenire e con quali tempi?
«Si è trattato di omicidi risolti in tempo reale, scaturenti da situazioni circoscritte, non conseguenti a situazioni di criminalità conclamata ma piuttosto legati a situazioni di disagio sociale. Quanto agli accoltellamenti, anch’essi sono stati prontamente circoscritti. Sono tutti questi, fenomeni che in una città di oltre 3 milioni di abitanti possono verificarsi. L’importante è la tempestività della risposta che c’è stata».
 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Giugno 2021, 10:12
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