L'assalto al centro mette in difficoltà anche i commercianti. Come il giorno prima e anche di più ieri le vie dello shopping sono state invase dai romani. Frotte di giovani con le mascherine sotto il naso, famiglie in fila davanti a catene commerciali alla portata di tutte le tasche come pure in coda davanti alle vetrine di brand più costosi, a partire dalla Rinascente dove l'attesa all'esterno è continuata fino alle otto di sera. Ma soprattutto, tanta, troppa gente in giro. Un pericolo in termini di potenziali assembramenti ma anche di circolazione, con i varchi aperti e le auto in strada, ma anche i pedoni spesso sulla carreggiata, forse pure per evitare di stare troppo vicini. E bus, taxi, risciò e monopattini a tagliarsi la strada. Chiuse le fermate della metro Spagna e Flaminio, gente in attesa alle fermate o a piedi verso stazioni aperte. Stracolma anche piazza Mignanelli come pure le piccole vie tra via di Ripetta e via del Babuino. Chiusure a soffietto su via del Corso, sorvegliato speciale e chiuso dalle 15,30 il tratto da largo Goldoni a Largo Chigi.
Un fiume di gente impressionante, fatto deviare nelle laterali dagli agenti della Municipale su disposizione della Questura. Gli agenti del I gruppo Trevi hanno dovuto chiudere a un certo punto per motivi di sicurezza e tutela di salute pubblica l'area della Fontana di Trevi: una calca eccessiva in uno spazio troppo ridotto. Vigilato dalla Municipale tutto il Tridente e altre aree a vocazione commerciale. Servizi interforze che coinvolgono anche polizia e carabinieri come concordato in sede di Comitato per l'Ordine e la sicurezza. Che sarà riconvocato, con tutta probabilità, già nelle prossime ore dal prefetto Matteo Piantedosi determinato a fare il punto sulle criticità rilevate nel weekend appena trascorso.
NEGOZIANTI PREOCCUPATI
Da Sephora in via del Tritone alla cassa un'addetta confermava: «Un gran numero di persone non ce l'aspettavamo, anche se noi abbiamo l'accesso contingentato (30 max)»; parlavano di un «lieve miglioramento» anche da Class, più preoccupati da Spada, negozio di abbigliamento: «Non ci aspettavamo tutta questa gente, sembra che hanno liberato tutti - ammette il titolare - troppa gente in giro ha spaventato anche noi, ben vengano i clienti ma fuori ci sono troppi assembramenti. Su via del Corso per andare all'altro negozio non riuscivo a passare con tutto che c'era la polizia. Poi non ci lamentiamo se aumentano i contagi».
Dopo oltre un mese di stop ieri mattina ha riaperto anche Porta Portese. A presidiare il mercato una task-force di 50 agenti della Polizia locale. In alcuni segmenti del mercato, i caschi bianchi hanno richiamato i cittadini perché non si assembrassero. Il picco dell'affluenza a metà mattina, ma il numero di capienza massimo, ovvero le 3500 persone contemporaneamente, non è mai stato raggiunto.
«Si è arrivati al massimo a 3200» fanno sapere dalla vigilanza interna. Anche se il numero è indicativo perché laddove si ravvedesse comunque una criticità la Municipale potrebbe sollecitare provvedimenti più restrittivi, a partire da un ulteriore distanziamento dei banchi fino a una nuova chiusura. I banchisti parlano di un «sensibile calo di clienti rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso». A risentirne soprattutto l'abbigliamento: «La gente non esce più, non ci sono cene, feste, teatri, al massimo vendiamo tute e pigiami», dice David. Gli fa eco Antonio: «é un brutto periodo, molti neanche sapevano che avremmo riaperto, le ordinanze cambiano da un momento all'altro e poi, posso anche comprendere, c'è timore. Ma sempre meglio all'aperto che al chiuso».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Dicembre 2020, 07:17
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