Andrea De Priamo e Lavinia Mennuni (Fratelli d’Italia) sono già pronti a fare gli scatoloni. È della stessa intenzione Simonetta Matone (Lega), mentre Paolo Ciani (Demos) - forse unico caso in Italia di politico eletto contemporaneamente in un Comune, alla Regione e al Parlamento - sta ragionando con i suoi di mantenere sia lo scranno dell’Aula Giulio Cesare sia quello di Montecitorio, anche perché la legge glielo consente. Novità in Campidoglio dopo la tornata elettorale: domenica scorsa sono stati eletti tra Camera e Senato quattro consiglieri comunali, che - come detto - nella maggioranza dei casi dovrebbero traslocare.
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NEL CENTRODESTRA
Fratelli d’Italia, infatti, ha visto prevalere alle Politiche due vecchie conoscenze dell’Assemblea capitolina: De Priamo e Mennuni. Il primo ha conquistato Palazzo Madama come secondo nel listino del collegio plurinominale P01 del Lazio, l’altra ha sbaragliato la concorrenza e i sondaggi, vincendo, sempre per il Senato, il collegio di Roma Centro contro due big come Emma Bonino e Carlo Calenda. Al loro posto entreranno in Campidoglio Stefano Erbaggi, molto vicino all’ex sottosegretario Andrea Augello, e Maria Cristina Masi, un passato in Forza Italia, che come De Priamo e Mennuni è vicina all’ex vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli. Cambiamenti anche nella Lega: la capogruppo Simonetta Matone, già candidata come prosindaca di Enrico Michetti alle ultime comunali, ha battuto il dem Enzo Foschi nel collegio della Camera Lazio P02.
Al suo posto entrerà Davide Bordoni, già assessore al Commercio della giunta Alemanno e in passato esponente di primo piano del centrodestra. Ma potrebbe non essere l’unico cambiamento nel Carroccio: il consigliere Fabrizio Santori spera di essere il quinto a essere ripescato per Montecitorio nel listino proporzionale della Circoscrizione Lazio 1.
Trasferimenti verso il Parlamento anche dalla Pisana: tra i consiglieri regionali sono stati eletti alla Camera il già citato Ciani, Chiara Colosimo (FdI), Michela Di Biase (Pd) e Valentina Grippo (Azione). L’incompatibilità impone le loro dimissioni e in teoria i quattro dovrebbero essere sostituiti, rispettivamente, da Giacomo Moscati, Federico Della Rocca, Gianfranco Zambelli e Andrea Ferro. Questi ultimi due sono entrambi dem, perché la Grippo fu eletta con il Partito democratico. Ma in pratica questo potrebbe non avvenire, perché passerà dalla Regione alla Camera anche il governatore Nicola Zingaretti. E con le sue dimissioni anche il Consiglio regionale sarà sciolto, in attesa delle prossime elezioni.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Settembre 2022, 17:39
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