Roma, sigilli al Bar Swami di San Basilio: «È un ritrovo di pregiudicati»

Sigilli al Bar Swami di San Basilio: «È un ritrovo di pregiudicati»

Ritrovo abituale di persone pregiudicate o pericolose: chiuso per cinque giorni il bar Swami di via Fiuminata, nel cuore di San Basilio. I sigilli sono scattati dopo alcuni controlli dei Carabinieri del nucleo operativo di Montesacro nel popoloso quartiere periferico della Capitale, ostaggio di pusher e occupazioni abusive nelle case popolari. Un sistema che, inchiesta dopo inchiesta, gli inquirenti stanno cercando di scardinare. L'ordine di sospensione dell'attività è stato firmato stamani, come di rito, dal questore Carmine Esposito. Nel bar, in più occasioni, i militari avrebbero identificato persone con precedenti. Incensurata la titolare.

L'operazione si inquadra in una più ampia strategia delle forze dell'ordine definita nell'ambito del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Matteo Piantedosi con l'obiettivo di presidiare e monitorare i luoghi ritenuti più a rischio per i cittadini.

Nei giorni scorsi lo stesso prefetto, insieme con la sindaca e i vertici di carabinieri, guardia di finanza, polizia locale, questura e don Antonio Coluccia, prete-coraggio tra gli spacciatori, non a caso, erano stati proprio a San Basilio per la tappa romana dei DonatoriNati della Polizia. Un segnale di presenza dello Stato nel quartiere. Per le stesse ragioni, la scorsa settimana erano stati messi i sigilli, sempre dopo indagini dell'Arma, a un altro locale, il Bar Moccia, a Tor Bella Monaca.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Dicembre 2020, 21:26
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